scritto da Nino Maiorino - 13 Agosto 2023 08:09

Cava de’ Tirreni, frana alla Badia: atto terzo

Sul “busillis” della frana i nostri lettori sanno già tutto in quanto abbiamo pubblicato due articoli molto seguiti, in data 6 agosto

Le foto che pubblichiamo a corredo dell’articolo si riferiscono allo stato attuale dei luoghi da cui si vede la strada liberata dai detriti della frana e nessun consolidamento della roccia affettata a suo tempo, alcuni decenni fa, per l’allargamento della strada. Da notare le fratture della roccia dietro la rete apposta dalla Provincia di Salerno. Queste crepe, come evidenziato dalla famiglia Passerini, sono presenti da anni, per tale ragione fu apposta la rete dalla Provincia. Dopo i lavori di impianto delle infrastrutture della rete fognaria le crepe, sempre su indicazione della famiglia Passerini, si sono notevolmente ampliate e approfondite. Tanto da fare scattare la segnalazione del 10 gennaio scorso della famiglia Passerini alla Provincia di Salerno.

Siamo al terzo atto della commedia-dramma, forse è più “azzeccato” il termine “pantomima”, che da marzo 2023 stiamo vivendo in Via Morcaldi, al Corpo di Cava, la stradina di qualche centinaia di metri dalla statua del Pontefice all’Abbazia.

In verità, più che noi e tutti i cavesi, che di quella strada possiamo fare a meno, come di fatto sta avvenendo, quell’evento ha colpito principalmente l’Abbazia Benedettina, che in effetti è rimasta isolata, l’Hotel Scapolatiello, base dei numerosi escursionisti che attraversavano quella stradina per le loro arrampicate sui monti retrostanti, e, ultima, ma certamente attrice principale, la famiglia Passerini, proprietaria della abitazione che sovrasta quella frana, e che, in quanto tale, è e sarà, alla fine (che chissà quando avverrà) di questa sceneggiata la più danneggiata, nonostante tutte le azioni poste in campo per informare gli Enti, chiedere ripetutamente la convocazione di un tavolo tecnico per avviare una procedura risolutiva e monitorare momento per momenti gli sviluppi della vicenda e lo smottamento.

Sull’isolamento dell’Abbazia abbiamo qualche riserva in quanto qualche settimana fa è stata raggiunta da un corteo di autovetture di una sposa, sembra parente privilegiata di un funzionario del Comune: il corte è passato dopo aver spostato gli ostacoli che avrebbero impedito il transito, residui franati compresi, ed è stato filmato e fotografato e le immagini sono in nostro possesso.

Forse è una malignità, ma nessuno ci toglie dalla testa che nella celebrazione del matrimonio ci sia anche lo zampino dei frati dell’Abbazia, i quali, in verità, non fanno mistero del loro disappunto per la mancata sistemazione della zona, e la rimozione degli ostacoli che impediscono il normale transito di auto e pedoni.

Abbiamo usato diversi termini per introdurre questa nuova puntata:

  • commedia-dramma”: ma alla fine è più una commedia in quanto per fortuna non si è verificato, finora, alcun dramma e ci auguriamo che continui così;
  • “pantomima”, che probabilmente è il termine più appropriato in quanto definisce una forma teatrale che prevede una azione scenica muta, caratterizzata da un susseguirsi di gesti e atteggiamenti, o passi di danza prevalentemente concitati e farseschi: tenendo conto di quello che i numerosi Enti interessati, Provincia, Regione, Sovrintendenza, Prefettura e marginalmente il nostro Comune, hanno fatto, o meglio non fatto, riteniamo proprio questo il vocabolo più appropriato.

A proposito del Comune di Cava, il quale fino a qualche giorno fa era rimasto quasi muto sulla vicenda, c’è un evento nuovo, cioè il comunicato fatto dal Vice Sindaco e Assessore Nunzio Senatore il quale, in data 9 agosto 2023, ha diffuso tramite anche questo giornale un comunicato con il quale ha assicurato che il Comune è in prima linea per dare una soluzione in sicurezza alla frana della Badia.

Lodevole iniziativa, peccato che non avrà alcun risultato pratico in quanto proprio il Comune non ha alcun potere in merito.

Sul “busillis” della frana i nostri lettori sanno già tutto in quanto abbiamo pubblicato due articoli molto seguiti, in data 6 agosto clicca qui per leggere e in data 29 luglio clicca qui per leggere.

Ma gli eventi che si sono susseguiti suggeriscono un aggiornamento per tenere al corrente i lettori sulle assurdità di questo paese nel quale Enti tanto prestigiosi non riescono a risolvere un problema che in definitiva non ha nulla di complicato se non l’indolenza e la pigrizia dei responsabili degli stessi che si trincerano dietro una burocrazia assurda che lede i diritti dei cittadini.

E’ importante riepilogare, allo stato dell’arte, il nostro punto di vista.

Gli Enti interessati, dopo aver preso sotto gamba la problematica, in merito alla quale erano stati avvertiti dalla famiglia Passerini sin dall’inizio di gennaio, vale a dire due mesi prima che avvenisse lo smottamento, ora sembra che si stiano finalmente rendendo conto degli errori fatti e dei ritardi accumulati.

Probabilmente non hanno fatto bene nemmeno i conti, perché la riparazione di quei danni non avrebbe comportato un esborso eccessivo.

Comunque è palese la non leale collaborazione tra essi, specialmente tra Provincia, Soprintendenza e con mancanza di riguardo anche nei confronti del Prefetto.

Sono certamente apprezzabili la collaborazione e le ripetute segnalazioni della famiglia Passerini, che risulta aver fornito in tempo utile tutta una sequela di suggerimenti finalizzati ad accorciare i tempi della soluzione del problema, purtroppo inutilmente: troppe orecchie hanno fatto finta di non sentire. E ancora oggi la famiglia Passerini auspica una rispettosa collaborazione tra enti e privato.

Questi sono i risultati, ad oggi. E di questa assurda vicenda certamente parleremo ancora.

Purtroppo!

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.