Cava de’ Tirreni, Antonio Barbuti chiede al sindaco Servalli un cambio di passo e la rimodulazione delle delege agli assessori minacciando di lasciare la maggioranza
Barbuti ha esplicitato il proprio malessere per quello che è l'andamento della macchia comunale e ha sottolineato di volere un netto cambio di rotta, pena un allontanamento dalla maggioranza
Pressing del consigliere comunale di maggioranza Antonio Barbuti nei confronti del sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli. Il leader cavese di Italia Viva ha lanciato un ultimatum durante l’ultimo Consiglio comunale che potrebbe portare a un significativo squilibrio nella struttura di potere locale.
“Chiediamo che si volti pagina. Si impone l’assoluta necessità di una rivisitazione generale di impegni presi più volte e non più procrastinabili. Sia delle deleghe dell’esecutivo, che una riorganizzazione dell’apparato burocratico dell’Ente, non escludendo una riduzione dei settori. Non è più giustificabile che ce ne siano così tanti quando ognuno di essi costa ai cittadini 140mila euro l’anno. Se non ci saranno i dovuti accorgimenti più volte richiesti, lo dico già da adesso, non rimarremo ancorati in posizioni che non vedono svolte. Non abbiamo presente e futuro politico”.
Con queste parole Barbuti ha esplicitato il proprio malessere per quello che è l’andamento della macchina comunale e ha sottolineato di parlare chiaramente a scanso di equivoci o fraintendimenti . Il consigliere renziano, durante il suo accorato discorso al Consiglio, ha menzionato debiti fuori bilancio precedentemente ignoti, eccessi di spese, lavori pubblici con contenziosi che non vengono definiti e che comportano esborsi finanziari. “Sarebbero tante le cose da dire – ha affermato- Si pensi, ad esempio, all’uso improprio dei ribassi praticati sui lavori assegnati”. “Le cose però devono cambiare – ha tuonato Antonio Barbuti – situazioni stagnanti vanno riviste a 360°. Occorre una seria ed equilibrata riorganizzazione dei settori, degli Uffici e delle posizioni organizzative del Comune che ad oggi manca. Vi sono tecnici, sempre gli stessi, che da anni continuano a percepire incarichi”.
Se i due membri di Italia Viva (oltre a Barbuti, anche Pasquale Santoriello, cui potrebbe aggiungersi anche Bernardo Mandara) dovessero effettivamente abbandonare la maggioranza, l’attuale compagine di Servalli potrebbe ritrovarsi in una posizione delicata, passando da 11 ad almeno 9 membri effettivi, contro i 10 (solo sulla carta però) della minoranza, escludendo i fuoriusciti Manzo, de Filippis e Gambardella che ad ora ufficialmente non appoggiano la maggioranza, né sono trasmigrati nell’opposizione, fluttuando in un etere non ben definito tra assenze strategiche e voti a favore piuttosto che prese di decisione nette e assolute.
Non resta che attendere e vedere se ci saranno decisioni drastiche e se avverrà, come ormai da più parti si richiede, una riformulazione della giunta. Intanto qualcuno, malignamente, afferma che la campagna elettorale è già partita e si incominciano a vedere i primi cambi di rotta.