Cava de’ Tirreni, furto con destrezza ai danni dei dipendenti comunali: cosa c’è di vero nella denuncia della CGIL?
Il fatto è molto grave. Se davvero quello che sostiene la CGIL risponde al vero, vuol dire che Servalli & C. non solo da anni mortificano e maltrattano il personale comunale. Non solo impediscono ai propri dipendenti che ne hanno richiesta di trasferirsi presso altri enti pubblici. Non solo li ostacolano nel fare carriera e poter progredire professionalmente. Ora si scopre addirittura che li "derubano" delle loro spettanze già maturate
“Siamo buoni a nulla, ma capaci di tutto.” E’ una citazione di Leo Longanesi. Mi è venuta in mente, pensando ai nostri amministratori comunali, nel leggere la denuncia della CGIL pubblicata ieri dal nostro giornale clicca qui per leggere. Stando a quanto sostiene il Sindacato di Maurizio Landini, l’Amministrazione Servalli ha sottratto risorse già maturate e destinate al personale. Non si tratta di bruscolini, bensì di poco meno di duecentomila euro. Una bella somma, non c’è che dire.
Il fatto è molto grave. Molto più di quanto si possa immaginare. Se quello che sostiene la CGIL risponde al vero, vuol dire che Servalli & C. non solo da anni mortificano e maltrattano il personale comunale. Non solo impediscono ai propri dipendenti che ne hanno richiesta di trasferirsi presso altri enti pubblici. Non solo li ostacolano nel fare carriera e poter progredire professionalmente. Ora si scopre che addirittura li “derubano” delle loro spettanze maturate.
Se è vero, è grave, molto grave, perché evidenzia una gestione molto allegra e poco veritiera della contabilità comunale.
Se, ripetiamo, quello che segnala la CGIL risponde al vero, allora vuol dire che dopo gli ammanchi milionari subiti dalle casse comunali e non ancora del tutto chiariti, ora c’è quest’altra bruttissima vicenda. Più o meno, un altro ammanco, però direttamente dalle tasche dei dipendenti comunali.
Vediamo, in merito, quali saranno le spiegazioni che daranno i vertici politici e burocratici del nostro Comune.
Molto probabilmente negheranno l’accaduto.
Forse ammetteranno l’errore, ma lo addebiteranno agli uffici. In questo caso, sarebbe un’altra prova della sciatteria, della incompetenza, dell’imperizia e della superficialità dei vertici politico-gestionali del Comune metelliano. D’altra parte, la vicenda dell’ASCCCA è esemplare, anzi, come dicono le persone istruite, è paradigmatica della pochezza politico-amministrativa di Servalli & C.
Potrebbero, però, anche giustificarsi dando delle spiegazioni più o meno plausibili. O magari raffazzonate, arrampicandosi sugli specchi.
Mah, vediamo cosa saranno capaci di tirar fuori. Vediamo se questi quattrini li hanno messi in bilancio e a cosa sono serviti. In altre parole, dove hanno distratto, legalmente ovviamente, queste risorse finanziarie e per far cosa.
Certo, se questa vicenda risponde alla realtà dei fatti, bisognerebbe chiedere all’assessore al personale Adolfo Salsano se sapeva o meno. O magari se ha disposto lui stesso di non dare quanto dovuto ai dipendenti comunali. Certo, in quest’ultima ipotesi, viene da chiedere al veterocomunista assessore Salsano: ma una volta i comunisti, quelli che mangiavano i bambini, non stavano dalla parte dei lavoratori? E ora la sinistra dove sta, ancora con i lavoratori?
Oddio, ripetiamo, se davvero questa vicenda denunciata dalla CGIL risponde al vero, c’è da chiedersi anche dove stava e cosa fa la Segretaria comunale? Non è a lei, infatti, che compete il dovere di assicurare la trasparenza, la legittimità degli atti e la legalità? Non è sua la responsabilità di svolgere i controlli interni all’Ente Comune?
Ad ogni modo, confidiamo che l’assessora al bilancio Antonella Garofolo su questa denuncia ci illumini, non d’immenso, ma solo dell’indispensabile.
Non occorrono disquisizioni o lezioncine di contabilità pubblica. Basta rispondere in modo semplice al sindacato della CGIL, ai dipendenti comunali e alla città. Vale a dire: questi quattrini spettavano o no ai lavoratori? Se spettavano, dove sono andati a finire e utilizzati per cosa? Per quale ragione si è deciso di non dare queste spettanze ai dipendenti? In ultimo, chi ha deciso in tal senso? Tutto qui. Domandine elementari e semplici semplici che richiedono risposte altrettanto elementari e semplici.
In tutta onestà, ci auguriamo che la CGIL abbia preso un abbaglio. Di ciò non se ne abbia a male la CGIL: come cittadini cavesi abbiamo dovuto vedere, sentire e sopportare fin troppo da questa Amministrazione comunale fallimentare e pasticciona, tanto che volentieri preferiamo risparmiarci quest’altra penosa delusione.
Detto questo, vediamo un po’ se l’opposizione su questa vicenda farà sentire la sua voce. Insomma, l’auspicio è che non si distragga, magari per futili motivi, assopendosi in un sonno pacioso. Al contrario, si attivi per ottenere chiarezza. Non fosse altro perché, se mai succederanno agli attuali sciagurati amministratori comunali, di sicuro troveranno disastri contabili e organizzativi ben più gravi e preoccupanti di quelli che oggi possono solo lontanamente immaginare. Meglio attrezzarsi per tempo.
A tal proposito, segnaliamo all’opposizione un altro aspetto legato alle finanze del Comune. Dalle notizie giunte al nostro giornale, sembra che ad oggi non siano stati ancora compiuti i necessari adempimenti per la definizione del bilancio tecnico 2026, da approvare in Consiglio comunale entro la fine dell’anno. A quanto pare ci sono delle difficoltà proprio in ragione degli ammanchi scoperti tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di questo. Sarà davvero così? Forse è il caso di chiarire anche questi aspetti contabili, non fosse altro per esercitare appieno il diritto-dovere del controllo e della vigilanza che compete ai consiglieri comunali.
Nell’attesa, buona fortuna.







