LA FINESTRA SUL CORTILE I cavesi vogliono meno sperpero e tributi più leggeri
L’ex sindaco Luigi Gravagnuolo resta tra le migliori intelligenze della politica cavese e l’intervista che pubblichiamo oggi conferma la sua capacità di analisi e la profondità del suo pensiero, ma anche quanto robusta e solida sia la sua esperienza politica e amministrativa, così come la cultura e la ricchezza umana. Peccato che, grosso modo nel suo ultimo anno di sindacato, nel 2009, per un insieme di ragioni finì troppo sotto pressione, perdendo in lucidità e serenità. Peccato davvero, Cava de’ Tirreni avrebbe avuto un ben altro percorso politico e amministrativo.
Un fatto è certo, in questi ultimi decenni di sicuro i primi due anni di governo cittadino di Gravagnuolo sono stati i migliori vissuti dalla città. Anche perché, rispetto ad un altro ottimo sindaco quale fu Messina -il quale però fu un uomo che si ritrovò, forse anche per sua indole, sostanzialmente solo al comando- Gravagnuolo fu leader di una squadra che seppe far funzionare alla perfezione per un bel po’, riuscendo a tirar fuori dai suoi assessori, ma anche dai suoi collaboratori, il meglio che potevano dare.
E’ questo un dato di fatto, difficilmente contestabile. E, in quella squadra, fecero parte tanto l’attuale sindaco Servalli quanto Alfonso Senatore, personaggio quest’ultimo indubbiamente sui generis e spesso sopra le righe, ma che nei suoi due anni di assessorato alla sicurezza e alla polizia municipale con Gravagnuolo diede il meglio di sé.
E’ evidente che il sindaco Servalli avrà perso davvero le staffe, e possiamo anche immaginare i motivi, tanto da sostenere che l’assessore Senatore sia stato il peggiore degli assessori alla sicurezza. Un’accusa, anzi, più precisamente un’invettiva, che lascia il tempo che trova e risulta tutto sommato assai poco credibile.
Ai cavesi, però, lasciatecelo dire, interessa poco sapere chi sia stato il migliore o il peggiore degli assessori ai vigili urbani. Diciamoci la verità, di molti di loro i cavesi non ricordano né il nome né l’aspetto tanto sono passati inosservati o caduti nel dimenticatoio.
Ai cavesi interessa il presente.
E il presente mette in luce che non c’è un assessore ai vigili urbani ma c’è ad esempio uno al contenzioso, così come non c’è un assessorato alla cultura ma c’è quello ai grandi eventi (quali!?) e allo sport.
Allo stesso modo, il presente evidenzia che non c’è un comandante alla polizia locale. E che manchi una guida autorevole, certa, riconosciuta al comando dei vigili urbani è un dato di fatto.
Si obietterà che la delega alla sicurezza e ai vigili urbani è curata direttamente dal sindaco Servalli e che il Comando dei vigili urbani funziona bene, a prescindere della nomina di un comandante.
Se è così, i cittadini cavesi non possono fare altro che prenderne atto e tirare a tempo debito le conseguenze.
Certo, di questo passo, potremmo avere anche qualche dirigente comunale in meno, tanto i settori comunali, alla stessa stregua del comando dei vigili, potrebbero funzionare anche se privati di un responsabile apicale.
E’ perché non anche qualche assessore in meno, accorpando deleghe attualmente poco funzionalmente parcellizzate?
Se così fosse potrebbe davvero cominciare a essere realizzata quella spending review per ora solo promessa in campagna elettorale. Sarebbe un gran bel risultato, soprattutto per i portafogli dei cavesi.
Questo sì che interessa i cittadini: meno sperpero di pubblico danaro e tributi più leggeri. Altro che concorso per scegliere il più bravo o il peggiore degli assessori alla sicurezza! Con tutto il rispetto per il sindaco Servalli e l’avvocato Alfonso Senatore… (foto Angelo Tortorella)
Condivido pienamente le valutazioni su Luigi Gravagnuolo espresse nel lucido articolo a firma del giornalista Pasquale Petrillo. Mi si da l’occasione per esprimere un mio pensiero sul cittadino Gravagnuolo sia cone gia’ sindaco ‘ che come personaggio della nostra citta’., avendo avuto l’opportunita’ di seguire l’azione amministriva della sua amministrazione ricoprendo l’incarico istituzionale di Presidente del Collegio dei Revisori. Luigi Gravagnolo non puo’ cadere nel dimenticatoio. Con il suo libro, “Cronache di un cambiamento” che, tra l’altro ha avuto successo sia Cava che nella provincia, ha dimostrato di possedere quelle quallta’ descritte daĺ predetto articolista. Spetta comunque a Luigi Gravagnuolo evitare tale rischio col promuovere incontri, conferenze, tavole rotonde, suscitare comunque interesse in tutti i ceti della societa’ cavese sui temi scottanti della nostra vita quotidiana. Sono certo che i cittadini, qualunque siano le loro idee politiche, con la lucidita’ dei loro pensieri che li ha sempre distinti, sapranno rispondere ed essere presenti in quelli auspicati appuntamenti .MdM