USA-UE, accordo sui dazi
Per le nostre aziende il mercato americano è il più appetibile in assoluto. Non trovare un accordo significava subire danni maggiori. Parlare, quindi, di sudditanza europea rispetto agli Usa, lascia il tempo che trova
Ieri Donald Trump e Ursula von der Leyen hanno annunciato di aver raggiunto un accordo sui dazi per l’Ue al 15%. E’ un accordo buono o no? E’ un po’ come bere la cicuta. Di sicuro era peggio ingaggiare una guerra commerciale con gli USA. Avremmo perso di più, questo è certo. Per le nostre aziende il mercato americano è il più appetibile in assoluto. Non trovare un accordo significava subire danni maggiori. Parlare, quindi, di sudditanza europea rispetto agli Usa, lascia il tempo che trova. I problemi veri sono altri. Il primo, è capire se la politica dei dazi di Trump finisce qui o ricomincerà in altre forme nei prossimi mesi. Il secondo, è ripensare all’Unione europea tanto al suo ruolo e alla sua organizzazione quanto alle politiche che spesso non aiutano le nostre produzioni, anzi, le ostacolano e in qualche caso le affossano. In conclusione, se a Bruxelles, grazie alla protervia e alla prepotenza di Trump, impareranno d’ora in poi a ragionare con i piedi per terra, forse non sarà affatto male. Soprattutto se la politica della UE smetterà di voler farci essere in tutto i primi della classe. Anche a scapito dei nostri stessi interessi.




