Putin attacca l’Occidente
Putin accusa Occidente e Nato di aver scatenato la guerra e rivendica i successi militari russi. Mosca, dice, continuerà a rafforzare esercito e deterrenza nucleare senza arretrare
Nel discorso al Consiglio del ministero della Difesa, Vladimir Putin ha lanciato un duro attacco contro Europa, Nato e Ucraina. Li ha accusati di aver provocato il conflitto e di voler indebolire la Russia. Una narrazione del tutto falsa visto che a parlare è il leader del Paese che ha invaso l’Ucraina. E che da quasi quattro anni colpisce senza pietà strutture civili e cittadini ucraini inermi. Il presidente russo ha definito poi alcuni leader europei «maiali», colpevoli di interferire nei piani di pace e di alimentare l’isteria bellica. Putin ha ribadito che Mosca punta a fermare l’espansione della Nato e sostiene che l’economia russa abbia resistito alle sanzioni occidentali. Sul piano militare, ha rivendicato significativi successi al fronte, parlando di centinaia di insediamenti conquistati, di un’avanzata più rapida e di pesanti perdite ucraine. Ha inoltre elogiato l’efficacia della difesa aerea russa e il rafforzamento dell’industria bellica. Infine, ha confermato lo sviluppo di nuovi sistemi missilistici e il ruolo centrale della deterrenza nucleare. Le affermazioni di Putin sono un concentrato evidente della disinformazione russa e confermano, allo stesso tempo, quanto il leader del Cremlino rappresenti una minaccia concreta per la pace, soprattutto in Europa. Di fronte a una retorica così apertamente aggressiva e revisionista, appare difficile comprendere le posizioni di chi, nel nostro Paese, si richiama a un pacifismo solo di facciata, che in molti casi finisce per mascherare simpatie filorusse. Un punto di vista difficilmente conciliabile con gli interessi delle nostre democrazie e con il futuro della civiltà europea.





