Polemica istituzionale sul Quirinale
Dopo un articolo de La Verità, Fratelli d’Italia chiede chiarimenti su presunte manovre contro Meloni. Il Quirinale respinge le accuse, mentre il governo precisa i confini della polemica
Un articolo di Maurizio Belpietro accusa Francesco Saverio Garofani, consigliere del presidente Mattarella, di voler ostacolare Giorgia Meloni con un progetto politico alternativo. Il capogruppo FdI Galeazzo Bignami ha chiesto una smentita, provocando una dura replica del Quirinale, che ha definito l’attacco “ridicolo”. Belpietro ha confermato le accuse, mentre Bignami ha precisato di rivolgersi al consigliere, non al Colle. Il sottosegretario Fazzolari ha ribadito la piena fiducia nel presidente Mattarella, chiarendo che la richiesta di smentita riguarda solo Garofani. Una tempesta in un bicchier d’acqua? Forse, ma più che una tempesta, si è trattato di un inciampo evitabile. Tuttavia, l’attacco a Bignami appare fuori bersaglio: il vero nodo è l’imprudenza di Garofani. Non è un qualsiasi privato cittadino, è un consigliere del Quirinale. Parlare in privato — ma in pubblico locale — ha un peso, e quel peso ricade sul presidente Mattarella, la cui figura resta fuori discussione. Sarebbe bastata una smentita, una precisazione. Non è arrivata. E in un Paese dove le dimissioni sono ancora un tabù, quel silenzio diventa ingombrante. Un passo indietro, in questi casi, non è una colpa: è un atto di responsabilità.





