scritto da Pasquale Petrillo - 26 Ottobre 2024 08:58

Migranti, la lista dei paesi sicuri la decide il Governo

«A sostenerlo non è un giurista qualsiasi, ma la professoressa Lucia Serena Rossi, che il 28 marzo 2018 fu nominata dal governo di Paolo Gentiloni giudice della Corte di giustizia europea e che ha terminato il suo mandato il 7 ottobre scorso, tre giorni dopo la sentenza che ha fatto tanto discutere»

foto Giovanni Armenante

La decisione dei giudici romani che hanno sentenziato il rientro dei migranti dall’Albania ha scatenato una rissa politica di prima grandezza. Fra i partiti, ma soprattutto tra governo e magistratura. Si è sentito di tutto e di più. E nessuno si è trattenuto dal pontificare. Ora arriva una interpretazione autentica. La giudice uscente della Corte di giustizia Ue: «Nessuno in Italia ha capito la nostra sentenza sui paesi sicuri dove rimpatriare i migranti». Così ha titolato Open clicca qui per leggere. «A sostenerlo non è un giurista qualsiasi, ma la professoressa Lucia Serena Rossi, che il 28 marzo 2018 fu nominata dal governo di Paolo Gentiloni giudice della Corte di giustizia europea e che ha terminato il suo mandato il 7 ottobre scorso, tre giorni dopo la sentenza che ha fatto tanto discutere» prosegue Open. Insomma, «è il governo italiano, e non un organismo europeo (né la commissione né la Corte di Giustizia) a definire quella lista di paesi sicuri. Quel che è avvenuto in modo aggiornato proprio con il decreto-legge del governo Meloni successivo alle sentenze del tribunale di Roma», conclude Open. Tradotto significa che i giudici romani nella vicenda hanno preso un abbaglio. In altre parole, aveva visto giusto il ministro della giustizia Nordio quando ha fatto notare che la sentenza della Corte di giustizia Ue è scritta in francese. Da qui, un possibile difetto di traduzione che ha portato i giudici fuori strada. A meno che non si voglia sostenere che i giudici abbiano deciso il rientro dei 12 migranti dall’Albania solo per fare un dispetto e mettere in difficoltà la Meloni. Questa, però, è un’altra storia.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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