Migranti, la lista dei paesi sicuri la decide il Governo
«A sostenerlo non è un giurista qualsiasi, ma la professoressa Lucia Serena Rossi, che il 28 marzo 2018 fu nominata dal governo di Paolo Gentiloni giudice della Corte di giustizia europea e che ha terminato il suo mandato il 7 ottobre scorso, tre giorni dopo la sentenza che ha fatto tanto discutere»
La decisione dei giudici romani che hanno sentenziato il rientro dei migranti dall’Albania ha scatenato una rissa politica di prima grandezza. Fra i partiti, ma soprattutto tra governo e magistratura. Si è sentito di tutto e di più. E nessuno si è trattenuto dal pontificare. Ora arriva una interpretazione autentica. La giudice uscente della Corte di giustizia Ue: «Nessuno in Italia ha capito la nostra sentenza sui paesi sicuri dove rimpatriare i migranti». Così ha titolato Open clicca qui per leggere. «A sostenerlo non è un giurista qualsiasi, ma la professoressa Lucia Serena Rossi, che il 28 marzo 2018 fu nominata dal governo di Paolo Gentiloni giudice della Corte di giustizia europea e che ha terminato il suo mandato il 7 ottobre scorso, tre giorni dopo la sentenza che ha fatto tanto discutere» prosegue Open. Insomma, «è il governo italiano, e non un organismo europeo (né la commissione né la Corte di Giustizia) a definire quella lista di paesi sicuri. Quel che è avvenuto in modo aggiornato proprio con il decreto-legge del governo Meloni successivo alle sentenze del tribunale di Roma», conclude Open. Tradotto significa che i giudici romani nella vicenda hanno preso un abbaglio. In altre parole, aveva visto giusto il ministro della giustizia Nordio quando ha fatto notare che la sentenza della Corte di giustizia Ue è scritta in francese. Da qui, un possibile difetto di traduzione che ha portato i giudici fuori strada. A meno che non si voglia sostenere che i giudici abbiano deciso il rientro dei 12 migranti dall’Albania solo per fare un dispetto e mettere in difficoltà la Meloni. Questa, però, è un’altra storia.
Sicuramente volevano mettere in difficoltà la Meloni!