La riforma della Giustizia
Per fortuna, la parola toccherà poi a noi elettori che, al di là delle chiacchiere dei politici, dovremo decidere su una riforma di cui si discute da almeno trent'anni
E’ previsto per domani l’ok del Senato sulla riforma della Giustizia sulla separazione delle carriere dei magistrati. In autunno, così come prevede la Costituzione, dovranno esserci nuovamente l’approvazione sia da parte della Camera che del Senato. A questo punto, l’anno prossimo, a primavera, si dovrà tenere il referendum confermativo. Percorso, come si vede, molto lungo e articolato. Si può, nel merito, discutere sulla bontà o meno di questa riforma, ma quello che si sente dire da parte dell’opposizione è del tutto fuorviante e fuori luogo. C’è chi ritiene questa riforma «un tassello della strategia autoritaria del governo». Altri come un ulteriore «attacco alla magistratura». Un modo, inoltre, per nascondere i fallimenti del governo. Parole in libertà, giusto per dire qualcosa e opporsi. Propaganda. Spicciola e grossolana. Per fortuna, la parola toccherà poi a noi elettori che, al di là delle chiacchiere dei politici, dovremo decidere su una riforma di cui si discute da almeno trent’anni. In conclusione, per quasi un altro anno la politica si accapiglierà sulla giustizia, abusando della pazienza di noi poveri italiani.





