La paura di De Luca
Quella di negare il terzo mandato non è per nulla una legge contro qualcuno, ma un modo per favorire il rinnovamento in politica
Pittoresca, com’è suo costume da consumato attore dell’avanspettacolo della politica, la reazione avuta dal governatore Vincenzo De Luca dopo la decisione del Governo Meloni di impugnare la legge regionale della Campania che gli consentirebbe un terzo mandato. De Luca ha parlato di «una decisione contra personam, Meloni ha paura di me». Siamo alle barzellette. Figurarsi se la premier possa avere paura di un governatore, peraltro caduto ormai in disgrazia con il suo stesso partito. Il Pd, infatti, non lo vuole come candidato per il terzo mandato. La Schlein è irremovibile al riguardo. D’altra parte, l’esigenza del ricambio in politica è un fattore di libertà e democrazia. E’, per quanto possibile, un antidoto alle satrapie, alla sclerosi della politica, alla perpetuazione del clientelismo. Quella di negare il terzo mandato non è per nulla una legge contro qualcuno, ma un modo per favorire il rinnovamento in politica. Certo, è anche vero che spesso vengono mandati in pensione forzata politici e amministratori locali capaci. Ed è altrettanto vero che non sempre il rinnovamento è sinonimo di miglioramento. La democrazia, però, piaccia o meno a De Luca, è anche questo. Dispiace dirlo, ma chi ha davvero paura è proprio De Luca. La paura di tornare ad essere un cittadino normale e non più il Re Sole di Santa Lucia.