La Flotilla e Israele
La Flotilla si sta deliberatamente e incoscientemente ficcando in un teatro di guerra. Eppure Israele ha mostrato in queste due anni di non avere nessun freno nel colpire quanti siano ritenuti pericolosi nemici
Ieri notte c’è stato un attacco di droni alla Flotilla in rotta verso Gaza per portare aiuti umanitari. Tralasciamo i dubbi su chi ha finanziato questa iniziativa. Non prendiamo in considerazione neanche le accuse di strumentalizzazione di un’iniziativa ritenuta più propagandistica che umanitaria. Evitiamo di affermare che questi aiuti potevano essere tranquillamente inviati attraverso i governi occidentali. Primo fra tutti da quello italiano. Non avvaloriamo neanche l’idea che tutto il movimento propal nel nostro Paese ha il solo obiettivo di attaccare il governo Meloni. Detto ciò, l’iniziativa della Flotilla è una provocazione che Israele non può consentire. Uno Stato, quello della Stella di Davide, che ha mostrato di non avere nessuna remora nella caccia ai terroristi ad Hamas sia pur provocando decine di migliaia di vittime. La Flotilla si sta deliberatamente e incoscientemente ficcando in un teatro di guerra. Eppure Israele ha mostrato in queste due anni di non avere nessun freno nel colpire quanti siano ritenuti pericolosi nemici. La Flotilla se tenterà, come si prefigge, di rompere il blocco navale israeliano, rischia di essere trattata da terrorista. In altre parole, Israele userà le manieri forti. E non sarà certo il nostro governo e quelli degli altri paesi occidentali a poter evitare il peggio. Insomma, il pericolo è che non solo gli aiuti umanitari non arrivino a Gaza, ma i protagonisti della Flotilla possono incappare in situazioni a dir poco sgradevoli se non pericolose. Forse un po’ di realismo e buon senso non guasterebbero.





