Il verminaio di Pavia
L’inchiesta, denominata “Clean 2”, coinvolge anche l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti e altri esponenti delle istituzioni. Sono accusati di scambi di favori, regali e spese di lusso
La Procura di Brescia indaga il pm Pietro Paolo Mazza, oggi in servizio a Milano, per peculato e corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “sistema Pavia”. Secondo gli inquirenti, Mazza avrebbe ricevuto uno sconto sull’acquisto di un’auto da una società che collaborava con la Procura pavese, in cambio di incarichi. L’inchiesta, denominata “Clean 2”, coinvolge anche l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti e altri esponenti delle istituzioni. Sono accusati di scambi di favori, regali e spese di lusso. Le indagini fanno riferimento al periodo in cui Mazza prestava servizio alla Procura pavese. Dove lavorava anche Mario Venditti, l’ex procuratore aggiunto indagato in un altro filone dell’inchiesta per presunta corruzione legata al caso Garlasco. In quella vicenda, l’ipotesi è che Venditti abbia ricevuto denaro in cambio dell’archiviazione, nel 2017, di Andrea Sempio, coinvolto nell’assassinio di Chiara Poggi. Di fronte a tutto ciò si resta basiti. Possibile mai che a Pavia la giustizia era ridotta a un simile verminaio? Un verminaio popolato di uomini dello Stato protagonisti di scambi di favori, acquisto di case a prezzi scontati, cene, hotel di lusso e poi tanto denaro? E che tutto sembra emergere o in qualche modo collegato alle nuove indagini sull’uccisione di Chiara Poggi, avvenuta nell’agosto del 2007? Roba da non credere. Nella speranza che sia fatta luce oltre che giustizia su questa vicenda bruttissima sotto tutti i punti di vista.





