Il pericolo russo
E' scontato che alle provocazioni russe occorre rispondere, ma in modo misurato e proporzionato. Questa, però, è l'ennesima riprova di come i paesi europei devono attrezzarsi militarmente in modo adeguato rispetto alle minacce della Russia. A dispetto di quell'ipocrita pacifismo che agita la politica italiana e che in alcuni casi sfocia in modo aperto e senza ritegno in un tifo pro Putin
Nella vecchia Europa soffiano sempre più venti di guerra. Non è una esagerazione, ma la triste e preoccupante realtà. Ieri tre MiG-31 russi hanno violato lo spazio aereo dell’Estonia per circa 12 minuti, arrivando vicino a Tallinn. Sono stati intercettati e respinti da F-35 italiani della NATO. Secondo l’Estonia, è la quinta violazione russa del 2025, ma la più pericolosa. L’UE e la NATO parlano di una provocazione con cui Putin mette alla prova l’Occidente, mentre i paesi membri discutono un rafforzamento della difesa sul fronte orientale. L’auspicio è che prevalga, da una parte e dall’altra, il buon senso. E’ scontato che alle provocazioni russe occorre rispondere, ma in modo misurato e proporzionato. Questa, però, è l’ennesima riprova di come i paesi europei devono attrezzarsi militarmente in modo adeguato rispetto alle minacce della Russia. A dispetto di quell’ipocrita pacifismo che agita la politica italiana e che in alcuni casi sfocia in modo aperto e senza ritegno in un tifo pro Putin. E’ anche arrivata l’ora che la UE abbia una difesa comune, un solo esercito. Una scelta di fondo, quest’ultima, che ancora non riesce a superare le resistenze di molti paesi, gelosi della loro autonomia in campo militare. La politica, al solito, sembra essere indietro rispetto ad una lettura corretta dello storico momento che stiamo vivendo.





