I Cinque Stelle di Conte archiviano il fondatore Beppe Grillo
Diciamo che era nel destino delle cose che il movimento cambiasse pelle. Non è la prima volta che succede. D'altro canto, ai grillini abbiamo sempre rinfacciato di essere una forza politica movimentista, disorganizzata, confusionaria. Ora cercherà, al contrario, di diventare quello che non è mai stato. Vale a dire un partito
I Cinque Stelle di Giuseppe Conte oggi dovrebbero cessare di essere movimento e diventare partito. Questo, in buona sostanza, è quello che dovrebbe venir fuori oggi dall’assemblea costituente, denominata “Nova”, che si è aperta ieri a Roma per concludersi oggi. In proposito, sono più d’uno le osservazioni che potrebbero essere formulate. La prima, indiscutibile: è stato messo da parte il fondatore Beppe Grillo. E con lui viene archiviato tutto un modo di essere e di concepire la politica. Diciamo anche che era nel destino delle cose che il movimento cambiasse pelle. Non è la prima volta che succede. D’altro canto, ai grillini abbiamo sempre rinfacciato di essere una forza politica movimentista, disorganizzata, confusionaria. Ora cercherà, al contrario, di diventare quello che non è mai stato. Vale a dire un partito organizzato, democraticamente partecipato, composto da iscritti militanti. Un partito più o meno tradizionale. Era destino. Certo, ora bisognerà capire e vedere se si ritaglierà il giusto spazio politico e se i risultati elettorali arriveranno. Questa, però, è un’altra storia, che inizia da domani.