Green-gate, ambientalismo a pagamento?
Per anni la Commissione Ue ha sovvenzionato lobby ecologiste per "fare pressioni a favore" del Green deal. La notizia, clamorosa e sconvolgente, va approfondita e prima ancora verificata nella sua esatta portata

E’ scoppiato lo scandalo delle lobby green. Tutto nasce dalle rivelazioni di un giornale olandese, De Telegraaf, che nella sua inchiesta cita contratti riservati, tra cui uno da 700mila euro “per orientare il dibattito sull’agricoltura”. In altre parole, l’Unione Europea avrebbe “pagato segretamente gruppi ambientalisti per promuovere i piani verdi dell’ex commissario Frans Timmermans”. “Per anni la Commissione Ue ha sovvenzionato” lobby ecologiste per “fare pressioni a favore” del Green deal. La notizia, clamorosa e sconvolgente, va approfondita e prima ancora verificata nella sua esatta portata. In ogni caso, è già sufficiente per riflettere. Non fosse altro perché la posta in gioco è molto alta, anzi, vitale per il futuro dell’Europa. E’ in ballo indubbiamente la tutela ambientale. E questo è un dato di fatto. Imprescindibile e irrinunciabile. C’è, però, anche l’esigenza di preservare il nostro sistema produttivo. Forse nella gradualità, insomma, nel non forzare i tempi di quella che si chiama transizione ecologica, potrebbe essere trovata la risposta più giusta ed equilibrata. Le crociate, d’altronde, fin dall’antichità non hanno mai portato a risultati positivi, anzi. Oggi non è diverso. Quale che sia la crociata ideologica. Di destra quanto di sinistra.