Droni russi sulla Polonia
L'impressione è che questo sia il risultato della fallimentare politica estera e di difesa di Trump e del suo scellerato rapporto con Putin
Nella notte tra il 9 e il 10 settembre, 19 droni russi hanno violato lo spazio aereo della Polonia, con alcuni abbattuti da jet Nato (anche italiani). Varsavia parla di attacco deliberato e ha invocato l’articolo 4 della Nato. Aeroporti chiusi e allerta massima nel Paese. L’UE, la Nato e vari leader occidentali (tra cui Meloni) hanno condannato l’azione come inaccettabile, mentre Mosca nega responsabilità dirette e accenna a droni forse partiti dalla Bielorussia. Difficile pensare che i droni siano arrivati in Polonia per un errore. Sembra piuttosto che sia una provocazione russa, un modo per saggiare la capacità di reazione della Nato e dell’Unione Europea. L’impressione è che questo sia il risultato della fallimentare politica estera e di difesa di Trump e del suo scellerato rapporto con Putin. L’auspicio è che Putin non si senta nelle condizioni di alzare l’asticella delle provocazioni e dell’aggressività.





