scritto da Pasquale Petrillo - 08 Novembre 2025 08:57

Brunetta fa dietrofront

Dopo le critiche di Meloni e della Lega, il presidente del Cnel revoca l’aumento del proprio stipendio a 310 mila euro annui, deciso in base alla sentenza della Consulta

foto Giovanni Armenante

Irritazione a Palazzo Chigi per la decisione del presidente del Cnel, Renato Brunetta, di aumentare il proprio stipendio applicando la sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito il tetto dei 240 mila euro per i dirigenti pubblici. Il nuovo compenso sarebbe salito a 310 mila euro l’anno, scelta giudicata “inopportuna” dalla premier Giorgia Meloni. Critiche anche dalla Lega, che ha annunciato un’interrogazione e una norma in Finanziaria per limitarli. In serata Brunetta ha fatto marcia indietro. Con una nota ufficiale, ha comunicato la revoca dell’aumento «per evitare strumentalizzazioni» e tutelare il prestigio del Cnel. È inutile negarlo: è stata una vicenda sgradevole. La decisione della Corte Costituzionale di abolire il tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici appare discutibile. Incrina un principio di sobrietà che dovrebbe essere naturale per chi serve lo Stato. Ancora meno comprensibile è stata la scelta di Brunetta di adeguare il proprio compenso, proprio in un momento in cui il Paese affronta difficoltà economiche e si chiedono sacrifici a cittadini e imprese. Il successivo passo indietro, arrivato solo dopo la disapprovazione di Palazzo Chigi, non ha migliorato l’immagine della vicenda. Al contrario, ha confermato che quell’aumento mancava di opportunità e di buon senso istituzionale. Un episodio che si sarebbe potuto evitare, nel rispetto delle istituzioni e della fiducia dei cittadini.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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