Regionali, il peso dei governatori uscenti
Da questa tornata elettorale d’autunno si profila nelle Regioni una nuova geografia politica, non tanto nei colori in “rosso” o in “blu”, lo decideranno gli elettori, quanto al peso di una generazione di Governatori, forti sui territori
I prossimi appuntamenti elettorali regionali potrebbero rivelarsi un cambio di paradigma di alleanze e di indirizzo politico per il governo dei poteri locali. Ne offrono momenti ed elementi di riflessioni i travagli interni alle singole forze politiche ed il peso sui territori che alcuni dei loro esponenti intendono far valere rispetto a scelte o opzioni assunte dalle segreterie nazionali.
Condividono analoghe situazioni spinose Lega e PD, rispettivamente, con i Governatori uscenti Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania, già aspiranti candidati a superare i limiti di mandato. Entrambi, esclusi da una sentenza della Consulta dalla corsa per la Presidenza delle rispettive Regioni, rivendicano ruoli da protagonisti determinanti per il successo dei candidati dei loro partiti o coalizione di riferimento.
De Luca anticipando gli “schleininiani” del suo partito ha avviato in una cena romana con Giuseppe Conte possibili intese (tipo scurdammonce ‘o passato) con il M5S che punta sulla candidatura di Roberto Fico, ex Presidente della Camera dei Deputati. Dalle onde del mare del centrodestra affiorano, al momento, solo messaggi in bottiglia sull’avviso ai naviganti lanciato dal “Doge” Luca Zaia. La sua tesi di non interrompere una continuità di immagine politica e conduzione, supportata da sondaggi, lascia intendere che senza il suo protagonismo, sotto qualsiasi forma, non si vince e richiama alla memoria antichi impulsi indipendentisti rispetto al dominio centralistico dei partiti a vocazione nazionale.
E qui la partita si gioca con FdI, che vuol far valere la sua forza elettorale conseguita nelle consultazioni politiche ed europee, ma senza una corrispettiva governance nei poteri locali della cosiddetta Padania, appannaggio prevalentemente leghista. L’argomento delle candidature per le regionali d’autunno è argomento di incontri fra i leader dei partiti che sostengono il Governo presieduto da Giorgia Meloni. Ma, al di là dei criteri per le loro designazioni, preme la definizione della data delle consultazioni avvertita dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, Governatore leghista del Friuli Venezia Giulia. A suo avviso si tratta di una scelta opportuna e strategica per evitare il ricorso a bilanci provvisori, con rischio di condizionamento dei programmi di attuazione del PNRR la cui scadenza cade a fine giugno del prossimo anno.
La determinazione della data non è argomento di poco conto ed è neutrale rispetto agli schieramenti tradizionali di centrodestra o di centrosinistra, anche se per quest’ultima configurazione politica nei mari di Toscana e Puglia si continua ad ondeggiare sulle possibili alleanze a sostegno, rispettivamente, delle candidature di Eugenio Giani, Governatore uscente, e di Antonio De Caro, europarlamentare ed ex Sindaco di Bari. In Toscana pende per le scelte del PD l’incompatibilità di mettere insieme M5S, Verdi e sinistra con supporti o partecipazioni esistenziali di renziani ed azionisti di Calenda. In Puglia il nodo riguarda le eventuali candidature per il Consiglio regionale degli ex Governatori Michele Emiliano e Nichi Vendola, le cui presenze nel rinnovato organo rappresentativo e legislativo potrebbe rivelarsi una sorta di tutela o controllo occulto sul collo e sulle azioni del neo eletto alla Presidenza della Regione.
Da questa tornata elettorale d’autunno si profila nelle Regioni una nuova geografia politica, non tanto nei colori in “rosso” o in “blu”, lo decideranno gli elettori, quanto al peso di una generazione di Governatori, forti sui territori, refrattari o autonomi rispetto ad consolidato paradigma, di prima e seconda Repubblica, calato o imposto dall’alto delle Segreterie dei partiti. Svezzamento o crescita di cultura politica, sono sintomi di cambiamento d’interlocuzione nell’esercizio dei poteri sia locali che nazionali. Al di là del bene e del male!







