Formazione Regione Campania, Tommasetti interroga la Giunta: “Troppa confusione sulla piattaforma SILF”
Tommasetti, già rettore dell’Università degli Studi di Salerno, chiede chiarimenti al presidente Vincenzo De Luca e all’assessore regionale Chiara Marciani sulle inefficienze operative del sistema, nonostante i cospicui investimenti pubblici già sostenuti
Nuova interrogazione in Consiglio Regionale della Campania da parte del consigliere della Lega Aurelio Tommasetti, che torna a puntare i riflettori sulle criticità del sistema informativo SILF (Sistema Informativo Lavoro e Formazione), la piattaforma digitale destinata a supportare il mercato del lavoro e della formazione in Campania.
Tommasetti, già rettore dell’Università degli Studi di Salerno, chiede chiarimenti al presidente Vincenzo De Luca e all’assessore regionale Chiara Marciani sulle inefficienze operative del sistema, nonostante i cospicui investimenti pubblici già sostenuti. “Parliamo – sottolinea – di 8,6 milioni per l’intervento iniziale SILF Campania, 9,5 milioni per il progetto SILF Evolution, 7,9 milioni per SILF 4.0 e altri 1,3 milioni per l’integrazione con la gestione del Reddito di cittadinanza”.
Il consigliere denuncia come, a fronte di tali risorse, il sistema continui a presentare numerosi malfunzionamenti. Tra le criticità più rilevanti, la pubblicazione dei corsi GOL ancora tramite fogli Excel, la profilazione degli utenti effettuata con Microsoft Forms e comunicazioni via email non tracciabili, che obbligano gli enti a operazioni manuali su più piattaforme, con sprechi di tempo e risorse.
“Anche la funzionalità di conferma presenze delle lezioni – afferma Tommasetti – non viene utilizzata nonostante sia già stata collaudata. Questo costringe gli enti formativi a registrare tutto manualmente, vanificando gli strumenti tecnologici già disponibili”.
Infine, nel mirino finisce anche il ChatBot SILFY, costato 56mila euro, spesso fuori servizio e quindi inutilizzabile come strumento di supporto all’utenza nella ricerca dei corsi.
Attraverso l’interrogazione, il consigliere regionale chiede alla Giunta di chiarire quali siano gli ostacoli – tecnici, organizzativi o normativi – che impediscono il corretto funzionamento della piattaforma, e soprattutto quali azioni si intendano intraprendere per assicurare un utilizzo pieno ed efficace degli strumenti digitali già finanziati.







