scritto da Redazione Ulisseonline - 20 Dicembre 2025 09:57

Consorzio Salerno 1, assolti i Sindaci: il fatto non sussiste

Dopo quattro anni si chiude con un’assoluzione piena il procedimento giudiziario che aveva coinvolto undici primi cittadini del territorio del Consorzio di Bacino Salerno 1. Il Tribunale di Nocera Inferiore ha stabilito che “il fatto non sussiste”, smontando l’impianto accusatorio su contributi INPS e IVA. Resta l’amarezza per i tempi della giustizia e il ricordo del sindaco Andrea Pascarelli, scomparso prima della sentenza

Dopo un’attesa durata quattro anni, si è conclusa con un verdetto netto la vicenda giudiziaria che aveva messo sotto accusa undici sindaci dell’Agro nocerino-sarnese e dell’area del Consorzio di Bacino Salerno 1. Il Giudice monocratico del Tribunale di Nocera Inferiore ha pronunciato l’assoluzione con la formula più ampia: il fatto non sussiste.

Il procedimento riguardava presunte responsabilità nel mancato versamento dei contributi previdenziali INPS e dell’IVA da parte del Consorzio. Secondo l’accusa, tali inadempienze sarebbero state causate dal mancato trasferimento, da parte dei Comuni, delle somme dovute per i servizi di raccolta rifiuti. Una ricostruzione che il giudice ha ritenuto infondata, escludendo qualunque responsabilità penale in capo agli amministratori locali.

A finire sotto processo erano stati Marco Galdi, Francesco Longanella, Giovanni Romano, Manlio Torquato, Gaetano Montalbano, Salvatore Bottone, Carmine Citro, Andrea Pascarelli, Nunzio Carpentieri, Sabato Tenore e Pietro Pentangelo. Sindaci che, come emerso nel dibattimento, non avevano alcun ruolo nella gestione operativa del Consorzio, affidata a un Commissario, figura regolarmente retribuita e rimasta estranea al procedimento.

Tra le voci più critiche sul lungo iter giudiziario quella di Giovanni Romano, ex sindaco di Mercato San Severino, che ha sottolineato la fragilità dell’impianto accusatorio già in partenza. Nel suo caso, il Comune si era avvalso dei servizi del Consorzio solo in modo marginale e per un periodo limitato, circostanza che ha contribuito a chiarire l’estraneità ai fatti contestati. Romano ha però posto l’accento su un tema più ampio: i tempi della giustizia. Quattro anni per arrivare a una sentenza di totale assoluzione rappresentano, secondo l’ex primo cittadino, un costo umano e politico che dovrebbe interrogare il legislatore sulla necessità di riforme incisive.

«Ringrazio i miei avvocati Marco ed Alfonso Senatore per la professionalità, la competenza e la tenacia dimostrate in questi anni – ha dichiarato Giovanni Romano, ex sindaco di Mercato S. Severino – che hanno consentito di far emergere l’infondatezza dell’accusa formulata dalla Procura e riconosciuta dal Giudice. Nel mio caso, l’addebito era ancora più fragile, poiché il Comune si è avvalso dei servizi del Consorzio solo negli ultimi anni e limitatamente alla raccolta di carta e cartone in una piccola parte del territorio comunale».

La vicenda ha avuto anche un risvolto umano particolarmente toccante. Nel dispositivo finale è stato ricordato il sindaco di Roccapiemonte, Andrea Pascarelli, recentemente scomparso, che non ha potuto conoscere personalmente l’esito favorevole del processo.

Un richiamo che ha aggiunto ulteriore peso emotivo a una sentenza destinata a segnare un punto fermo nella complessa storia del Consorzio di Bacino Salerno 1.

Sul piano politico-amministrativo, l’assoluzione restituisce piena legittimità all’operato dei sindaci coinvolti e riapre il dibattito sul funzionamento dei consorzi pubblici, sulla catena delle responsabilità e sui rapporti tra Comuni e strutture commissariali. Un caso che, pur chiudendosi in tribunale, continua a interrogare il territorio su governance, trasparenza e tempi della giustizia.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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