Cava de’ Tirreni, “Riprendiamoci Cava” giovani tecnici protagonisti della nuova edilizia sostenibile
Giovani tecnici e futuri professionisti a confronto sul futuro dell’edilizia sostenibile. Alla sala convegni del Collegio dei Geometri di Salerno, il geom. Vincenzo Avagliano ha illustrato i nuovi modelli di costruzione responsabile e rigenerazione urbana. L’incontro, promosso dal Movimento Civico “Riprendiamoci Cava”, ha offerto spunti di riflessione su innovazione, energia e dignità del territorio
“L’involucro edilizio non è più solo un contenitore, ma un produttore di energia.” Con questa affermazione il geometra Vincenzo Avagliano ha aperto la sua lezione dedicata all’evoluzione dell’edilizia contemporanea, offrendo ai giovani tecnici e ai futuri professionisti del settore una riflessione sul cambiamento in atto nel modo di costruire e di pensare gli spazi urbani. L’incontro, svoltosi il 24 ottobre 2025 nella sala convegni del Collegio dei Geometri della provincia di Salerno, ha rappresentato un momento di formazione e di consapevolezza civile, organizzato in occasione dell’ultima lezione del corso per praticanti geometri candidati all’Esame di Stato per l’abilitazione alla libera professione.
L’iniziativa, promossa dal Movimento Civico “Riprendiamoci Cava”, si inserisce in un percorso di confronto sui temi della rigenerazione urbana e della sostenibilità, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni a un approccio più consapevole nei confronti del territorio. La lezione, intitolata “Evoluzione dell’involucro edilizio: da contenitore a produttore”, ha approfondito il tema dell’efficienza energetica e dell’innovazione tecnologica applicata alle costruzioni, proponendo una visione dell’edilizia come parte attiva nella produzione e nel risparmio di energia.
Durante la sua esposizione, Avagliano ha ripercorso le principali tappe dell’evoluzione del settore edilizio, partendo dagli anni del boom economico, caratterizzati da una crescita rapida e spesso disordinata, per arrivare alla contemporaneità, dove l’attenzione è rivolta alla qualità, alla durabilità e alla compatibilità ambientale. “Non è più il tempo di costruire di più, ma di costruire meglio – ha spiegato –. Le città del futuro dovranno essere organismi vivi, in grado di integrarsi con l’ambiente e di produrre energia invece di consumarla.”
Particolare rilievo è stato dato al concetto di dignità del territorio, inteso come rispetto e tutela dell’ambiente, del paesaggio e delle comunità che lo abitano. “Progettare significa prendersi cura dei luoghi”, ha sottolineato Avagliano, ricordando che l’edilizia non è solo un’attività tecnica, ma una forma di responsabilità sociale. Da questa prospettiva, la transizione energetica non rappresenta soltanto una sfida tecnologica, ma una conquista di libertà e di futuro, perché consente alle città e ai cittadini di emanciparsi dalla dipendenza dalle fonti tradizionali e di costruire un modello di sviluppo più equo e sostenibile.
Un altro tema centrale della lezione è stato quello della flessibilità edilizia. L’edilizia del domani – ha spiegato Avagliano – dovrà essere reversibile, cioè capace di adattarsi ai mutamenti sociali e climatici, riducendo gli sprechi e promuovendo il riuso degli spazi. Le architetture saranno pensate per evolversi nel tempo, rispondendo a nuove esigenze abitative e ambientali. Un approccio che richiede non solo aggiornamento tecnico, ma anche un profondo cambiamento culturale: il professionista del futuro dovrà unire competenze ingegneristiche, sensibilità ambientale e capacità di visione.
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati anche alcuni progetti concreti che traducono in pratica i principi di sostenibilità e innovazione. Tra questi, tre interventi inseriti nel Programma di Rigenerazione Integrata Urbana Sostenibile (P.R.I.U.S.) della città di Cava de’ Tirreni: “Green Move”, un parco urbano alimentato da energia solare e pensato per promuovere la mobilità elettrica condivisa; “Wall Battery”, una parete energetica capace di produrre, accumulare e distribuire energia pulita trasformando le superfici pubbliche in infrastrutture attive; e “Modulo Dignità”, un complesso residenziale ad alta tecnologia destinato a giovani e famiglie, concepito come simbolo di rigenerazione urbana, solidarietà e innovazione sociale.
Avagliano ha mostrato come queste esperienze possano diventare esempi replicabili di edilizia sostenibile, dove la tecnologia non è fine a sé stessa, ma strumento per migliorare la qualità della vita e favorire la coesione sociale. L’edificio, in questa visione, diventa parte di un sistema più ampio, in cui le abitazioni, le aree verdi e le infrastrutture dialogano tra loro in un equilibrio energetico e ambientale.
La lezione si è conclusa con un messaggio rivolto ai giovani tecnici presenti in sala: “Il futuro dell’edilizia è nelle vostre mani – ha detto Avagliano –. Affrontate le sfide con visione e coraggio. Non costruite solo edifici: costruite valore, bellezza e dignità.” Parole che hanno sintetizzato il senso dell’incontro, invitando le nuove generazioni a essere protagoniste del cambiamento, capaci di unire innovazione e responsabilità, tecnica e umanità.
L’iniziativa, accolta con interesse dai partecipanti, ha rappresentato un momento di confronto significativo sul ruolo dei professionisti nella trasformazione sostenibile del territorio. Il Movimento Civico “Riprendiamoci Cava”, promotore dell’appuntamento, ha sottolineato l’importanza di diffondere nella comunità cittadina la cultura della rigenerazione urbana e del rispetto ambientale, considerandoli pilastri fondamentali per costruire città più vivibili e solidali.
Negli ultimi mesi il Movimento si è distinto per la promozione di incontri, dibattiti e iniziative legate alla valorizzazione del territorio e alla partecipazione civica. L’obiettivo è contribuire alla definizione di una nuova visione urbanistica per Cava de’ Tirreni, fondata su criteri di sostenibilità, innovazione e inclusione. Nel contesto delle sfide che attendono la città, dal recupero delle aree dismesse alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, “Riprendiamoci Cava” intende favorire un dialogo aperto tra tecnici, istituzioni e cittadini, per trasformare la consapevolezza ambientale in azione concreta.
Un percorso che, come ha ricordato lo stesso Avagliano, “non può prescindere dall’entusiasmo e dalla competenza dei giovani, chiamati a costruire non solo edifici, ma una nuova cultura del territorio”.








