Cava de’ Tirreni, Rifondazione comunista vota contro il rendiconto e accusa il PD di sostenere il trasformismo
Al centro della polemica, due milioni di euro trafugati dalle casse comunali, falsi mandati di pagamento, due dirigenti licenziati e il malcontento crescente tra i dipendenti comunali
Si accende lo scontro politico in Consiglio comunale a Cava de’ Tirreni. La consigliera comunale Filomena Avagliano, esponente del Partito della Rifondazione Comunista e fino a circa un mese fa in maggioranza, ha votato contro il rendiconto di gestione presentato dalla maggioranza.
Al centro della polemica, due milioni di euro trafugati dalle casse comunali, falsi mandati di pagamento, due dirigenti licenziati e il malcontento crescente tra i dipendenti comunali. “Il rendiconto – ha dichiarato Avagliano – non è un semplice documento tecnico, ma la fotografia di una città travolta da scandali, ambiguità e silenzi assordanti da parte dell’amministrazione”.
Non è solo una questione contabile. Per Avagliano, il problema è politico e morale. Durissima la sua accusa al Partito Democratico.
“Quattro eletti nel centrosinistra oggi siedono con Forza Italia. Tra loro il Presidente del Consiglio comunale e l’Assessore ai Servizi Sociali. E il Partito Democratico – invece di reagire – ha scelto di sostenere chi è traslocato a destra. Dov’è la coerenza? Dov’è la credibilità?”
La consigliera denuncia anche un trasformismo dilagante e la “politica della trasmigrazione”, definendola un tradimento del mandato popolare: “I cambi di casacca non sono strategia, ma tradimento. La politica deve tornare ad essere alta, credibile, leale”.
Concludendo il suo intervento, Avagliano rilancia la sfida per una nuova sinistra: “Voto NO al rendiconto, perché questa città merita una sinistra vera. Non una sinistra a contratto.”





