Cava de’ Tirreni, proclamato lo stato di agitazione del personale comunale
L’Amministrazione comunale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, fatto salvo quanto sostenuto con la sua solita supponenza e malacreanza dall'assessore comunale con delega al Personale Adolfo Salsano, il quale in una intervista ha tenuto a precisare che la proclamazione dello stato di agitazione era stata solo minacciata ma non dichiarata. Ora è stato servito
I dipendenti del Comune di Cava de’ Tirreni hanno ufficialmente proclamato lo stato di agitazione, con una richiesta formale di attivazione delle procedure di raffreddamento del conflitto ai sensi della legge 146/1990. La decisione è stata assunta a seguito dell’assemblea del personale tenutasi il 30 giugno scorso, durante la quale è stato espresso all’unanimità il mandato alle organizzazioni sindacali di procedere con l’iniziativa.
Le sigle sindacali CGIL/FP, CISL/FP, UIL/FPL e CSA, in una nota indirizzata al Prefetto di Salerno e per conoscenza al Sindaco, al Segretario Generale e ai Dirigenti comunali, hanno denunciato una situazione definita “gravemente compromessa” all’interno della macchina amministrativa dell’Ente.
Tra le criticità evidenziate spiccano la persistente carenza di personale, il conseguente malessere organizzativo e il peggioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Le sigle sindacali lamentano anche l’arretramento contrattuale e il mancato rispetto degli impegni precedentemente assunti dall’Amministrazione comunale per risolvere le problematiche segnalate.
“La situazione – si legge nella nota – rischia di provocare il collasso dei servizi e di compromettere ulteriormente il benessere lavorativo dei dipendenti, oltre a ridurre l’efficienza e la qualità dei servizi erogati ai cittadini.”
Le organizzazioni sindacali non escludono ulteriori forme di mobilitazione e protesta, incluse azioni di sciopero, qualora non vengano avviate soluzioni concrete e tempestive. Contestualmente, è stata avanzata al Prefetto la richiesta di apertura di un tavolo di confronto, come previsto dalla normativa vigente, per tentare una composizione della vertenza.
L’Amministrazione comunale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, fatto salvo quanto sostenuto con la sua solita supponenza e malacreanza dall’assessore comunale con delega al Personale Adolfo Salsano, il quale in una intervista ha tenuto a precisare che la proclamazione dello stato di agitazione era stata solo minacciata ma non dichiarata. Ora è stato servito.
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