Cava de’ Tirreni, mercatali sul piede di guerra: “Dopo la festa della birra, attendiamo una sanificazione completa dell’area mercatale che puzza ed è sporca”
I mercatali chiedono quando verrà effettuata una sanificazione completa della pavimentazione della terza piazzola dell'area mercatale dove sono rimasti residui di grasso, olio e altri liquami
Chi si occupa della programmazione di eventi di medio-grandi dimensioni, così come chi amministra una città, sa bene (o dovrebbe saperlo) che la conclusione di un evento non segna la fine del lavoro, anzi: è proprio nel post-evento che entra in gioco una fase molto importante per il successo complessivo dell’iniziativa. Il ripristino della funzionalità degli spazi rappresenta un biglietto da visita importante per organizzatori, strutture ospitanti e brand coinvolti.
Una pulizia post-evento eseguita in modo accurato garantisce non solo un ambiente igienico e ordinato, ma preserva anche il valore delle strutture e consente di evitare reclami. Così, però, non è stato per la festa della birra che si è svolta a Cava de’ Tirreni circa due settimane fa. Lo sanno bene gli avventori del mercato settimanale che si svolge nell’area che è stata utilizzata per la manifestazione in corso Palatucci, lo sanno bene i commercianti ambulanti che ogni mercoledì sostano in quell’area per vendere la loro merce e lo sanno bene anche gli agenti della Polizia Municipale a cui i mercatali da due mercoledì, ovvero dal termine della manifestazione, si stanno rivolgendo per sapere quando verrà effettuata una sanificazione completa della pavimentazione della terza piazzola dell’area mercatale dove sono rimasti residui di grasso, olio e altri liquami che con le alte temperature di questi giorno emanano effluvi nauseabondi.
I commercianti sono furiosi perchè ancora una volta sono costretti a subire azioni e decisioni altrui e a pagarne le conseguenze. Già il giorno prima della manifestazione fu vietato loro di poter svolgere il mercato settimanale senza essere consultati, ma mediante una PEC che non è arrivata a tutti. In tanti, infatti, non sapevano di questa decisione se non attraverso il passaparola. Adesso si sono ritrovati con le postazioni puzzolenti e sporche. Eppure sono dei cittadini come gli altri, non dei sudditi.







