Cava de’ Tirreni, l’Associazione Eugenio Rossetto ospita otto ragazzi dell’Oasi di Pace dal 18 al 27 agosto
“L’ospitalità nelle famiglie cavesi darà luogo a un arricchimento reciproco: abbiamo già incontrato la disponibilità di diversi concittadini ma per alcuni ragazzi non abbiamo ancora trovato sistemazione. Cerchiamo quindi cavesi accoglienti e solidali, preferibilmente con figli in quella fascia di età e con qualche membro che parli inglese, che si offrano come ospiti” afferma il Presidente dell’associazione, avv. Ferdinando Castaldo D’Ursi
L’Associazione Eugenio Rossetto, che a ottobre scorso ha già promosso il suo sostegno al villaggio Neve Shalom- Wahat al- Salam in un evento a Palazzo San Giovanni (leggi qui), dal 18 al 27 agosto 2025 si impegna a ospitare otto ragazzi che vivono in Israele in questa comunità il cui nome significa “Oasi di pace” in ebraico ed arabo. I sei ragazzi e le due ragazze, tra i 13 ed i 15 anni, alcuni ebrei, altri palestinesi, tutti cittadini israeliani, saranno ospitati da famiglie cavesi per permettere loro di fare un’esperienza di vita nel loro percorso di formazione come cittadini attivi e consapevoli, promotori di un cambiamento nella loro società, per un superamento dei conflitti e per allontanarsi dalle tensioni e dagli echi di guerra che si sono acuiti dal 7 ottobre 2023. Nei giorni di permanenza le attività, coordinate dall’Associazione Rossetto, spazieranno dalle visite alle bellezze paesaggistiche del nostro territorio ad alcuni incontri istituzionali, a cominciare da quello con il Sindaco, Vincenzo Servalli, e la visita al Giardino dei Giusti di Battipaglia.
“Collaborare all’ospitalità di questi ragazzi non è solo un gesto di generosa disponibilità ma significa anche partecipare ad un percorso di pacificazione di quelle terre dilaniate dall’odio e dalla strage” afferma il Presidente dell’associazione, avv. Ferdinando Castaldo D’Ursi. “L’ospitalità nelle famiglie cavesi darà luogo a un arricchimento reciproco: abbiamo già incontrato la disponibilità di diversi concittadini ma per alcuni ragazzi non abbiamo ancora trovato sistemazione. Cerchiamo quindi cavesi accoglienti e solidali, preferibilmente con figli in quella fascia di età e con qualche membro che parli inglese, che si offrano come ospiti”.
Il villaggio, nato più di cinquant’anni fa a metà strada tra Gerusalemme e Tel Aviv, è un esempio unico di convivenza pacifica tra ebrei e palestinesi, seme di pace con la sua stessa esistenza e per le attività che svolge. Nel libro “Respirare il futuro” (ITL libri), presentato al Salone del libro di Torino 2025 e scritto da Giulia Ceccutti, rappresentante dell’Associazione italiana Amici di Neve Shalom- Wahat al- Salam ospite a Cava a ottobre scorso (leggi qui), è presente la testimonianza di Eldad Joffe, presidente della Neve Shalom- Wahat al- Salam Cooperative Society e del Consiglio Comunale, che afferma: “Il perdurare della violenza, senza una soluzione chiara in vista, è sconfortante. Dominano sentimenti di disperazione e impotenza, accompagnati da rabbia e scoraggiamento. In tutta la regione sembrano mancare l’interesse e la fiducia in un futuro condiviso. Sono tempi difficili per noi come comunità e come singoli. Tuttavia, rimaniamo uniti. […] Sappiamo che questa grande crisi prima o poi finirà e ci impegniamo a essere qui per il giorno dopo: per mostrare un modo alternativo di costruire un futuro condiviso.”
Tel. 3356284485 Mail: fercasta@tin.it







