Cava de’ Tirreni, l’assessore Giovanni Del Vecchio contesta i Comuni di Atrani e Positano: “Il loro è un maldestro e strumentale tentativo di paralizzare il funzionamento dell’azienda consortile”
Non è mai stato formalmente chiesto un incontro istituzionale da parte dei due Sindaci ma solo pervenute note scritte pretestuose e prive di fondamento giuridico
Riceviamo e pubblichiamo
Preliminarmente è doveroso precisare, senza alcun spirito polemico, che l’articolo relativo all’azienda consortile pubblicato sul web il 29 settembre, sembra solo apparentemente una ricapitolazione di una vicenda che si protrae da tempo mentre nella sostanza è solo una erronea rappresentazione dei fatti colorata da considerazioni ancora una volta fortemente critiche nei confronti dell’operato dell’amministrazione Servalli; invero, la realtà dei fatti è ben diversa da quella rappresentata nell’articolo.
Tali precisazioni rappresentano un atto dovuto perché il suo articolo non tiene conto che l’atteggiamento ostruzionistico di due comuni danneggia l’immagine di altri 12 comuni ed in particolare del comune di Cava de’ Tirreni.
Tanto precisato, va subito chiarito che non esiste nessun alcun papocchio dello Statuto dell’Azienda consortile per i servizi sociali, non esiste nessun fallimento del neonato modello di gestione associata dei servizi sociali delle comunità di Cava de’ Tirreni e della costiera Amalfitana, ma unicamente un maldestro e strumentale tentativo dei Comuni di Atrani e Positano di paralizzare il funzionamento dell’azienda consortile attraverso comportamenti gravemente omissivi che mortificano la dignità istituzionale di 12 consigli comunali che hanno nella massima legalità e trasparenza approvato le nuove modifiche statutarie; le proposte di modifica dello statuto vigente sono state approvate nel corso di numerose sedute assembleari in alcune delle quali hanno partecipato anche i comuni di Positano e Atrani con emendamenti, alcuni dei quali anche recepiti dall’organo assembleare.
La paventata discordanza dell’atto costitutivo notarile con quello approvato dai consigli comunali è stato ampiamente superato con le nuove modifiche statutarie che ai sensi della normativa vigente hanno prevalenza sul contenuto degli atti precedentemente approvati.
L’art.2328 del codice civile espressamente prevede che in caso di discordanza o contrasto tra statuto e atto costitutivo prevale sempre lo Statuto.
Pertanto, la paventata discordanza iniziale dell’atto costitutivo è superata dall’approvazione dello statuto che disciplina in maniera nuova ivi compresa la dotazione iniziale il funzionamento dell’azienda.
Quindi, così stando le cose, quello dei Comuni di Atrani e Positano di non convocare i rispettivi consigli comunali è un atto assolutamente irresponsabile ed è fonte di grave danno per tutti i comuni consorziati che ad oggi si trovano privi di un nuovo modello di gestione dei servizi sociale più snello, efficace ed inefficiente.
Non è mai stato formalmente chiesto un incontro istituzionale da parte dei due Sindaci ma solo pervenute note scritte pretestuose e prive di fondamento giuridico. In una di esse il Comune di Atrani afferma di aver trasmesso tutti gli atti dell’Azienda alle Corte dei Conti regionale per un presunto danno erariale perché esprimesse un parere contabile. Ad oggi, la nota di trasmissione inviata alla Corte dei Conti nonostante formalmente richiesta dal presidente dell’Assemblea, dal Comune di Cava de’ Tirreni e dagli altri comuni consorziati non ci è mai stata trasmessa, neppure per le vie brevi.
Non entro nel merito il contenuto delle modifiche, in ogni caso tutte legittime come ho già nelle sedi opportune, perché sono esclusiva prerogativa dei consigli comunali dei comuni consorziati, gli unici organi a cui vanno sottoposte e non dei Sindaci.
Lo Statuto con le nuove modifiche rappresenta strumento essenziale per garantire il corretto funzionamento dell’azienda e la sua tardiva approvazione si ribadisce è fonte di grave danno per un bacino di circa novantamila utenti.
Destano, infine, meraviglia le affermazioni del Comune di Atrani che parla che l’azienda consortile non è l’unico modello di gestione di assistenza dei servizi sociali in ragione del fatto che il predetto Comune ha scelto liberamente di consorziarsi e costituire l’azienda dinanzi al Notaio il 27 maggio 2024 dopo il passaggio dello statuto e dell’atto nel consiglio comunale.
Il mio auspicio è che i due Comuni comprendano l’importanza della nuova azienda consortile e procedano alla convocazione dei consigli comunali per dare voce alle loro comunità attraverso i loro rappresentanti in consiglio democraticamente eletti.
avv. Giovanni Del Vecchio
Assessore ai servizi sociali Comune di Cava de’ Tirreni







