Cava de’ Tirreni, la CISL denuncia la carenza di assistenti sociali: rischio di uno stop ai servizi nell’Ambito S2 Cava-Costa d’Amalfi
Secondo il sindacato, mancano figure professionali indispensabili per garantire i cosiddetti livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS). Gli assistenti sociali in servizio, già pochi, sarebbero sovraccarichi di lavoro, con il rischio concreto di “burn-out”
Grave carenza di personale nei servizi sociali del Piano di Zona dell’Ambito S2 (che comprende Cava de’ Tirreni e i Comuni della Costiera Amalfitana). A lanciare l’allarme è la CISL, che denuncia con estrema durezza e puntualità ritardi e interruzioni nei servizi fondamentali per i cittadini più fragili.
Secondo il sindacato, mancano figure professionali indispensabili per garantire i cosiddetti livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS). Gli assistenti sociali in servizio, già pochi, sarebbero sovraccarichi di lavoro, con il rischio concreto di andare incontro a “burn-out”, in quanto “chiamati nel quotidiano a soddisfare le relazioni sociali con portatori di bisogni, e costretti a subire sovraccarico di lavoro a fronte di un aumento di attività”. La normativa prevede, infatti, almeno un assistente sociale ogni 5.000 abitanti, ma nei Comuni dell’Ambito S2 questa soglia non viene rispettata.
La CISL accusa inoltre i sindaci e le amministrazioni locali di scarso interesse: dal 2018, anno di avvio del dibattito istituzionale per la costituzione della Azienda Consortile per i Servizi Sociali e Sanitari Cava-Costa d’Amalfi, non ci sarebbero state adeguate convocazioni con le parti sociali. Una mancanza che, secondo il sindacato, mette a rischio la programmazione dei fondi destinati alla lotta alla povertà e l’avvio concreto dell’azienda speciale.
La segreteria provinciale della CISL ha quindi chiesto un incontro urgente con i sindaci dell’Ambito S2 e con il Comune capofila di Cava de’ Tirreni, per avere chiarezza sull’utilizzo delle risorse disponibili e per garantire la continuità dei servizi socio-assistenziali, nonché di conoscere in anticipo l’utilizzo e l’ammontare complessivo delle risorse vincolate al Fondo Povertà.








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