Cava de’ Tirreni, Italo Cirielli chiede una deroga all’ordinanza anti‑sprechi sull’acqua
Cirielli ha formalizzato un nuovo interpello al sindaco, chiedendo di «riconoscere esplicitamente ai privati la possibilità di irrigare con acqua potabile quando non esistono alternative» e di istituire contributi per l’installazione di cisterne o micro‑impianti di raccolta pluviale
In una delle estati più siccitose degli ultimi anni la città metelliana fa i conti con un rigido divieto di utilizzo dell’acqua potabile per scopi non essenziali. L’ordinanza sindacale n. 203, firmata il 3 luglio, proibisce l’irrigazione di orti, giardini e prati — pubblici e privati — nonché il riempimento di piscine e il lavaggio di veicoli, nel tentativo di fronteggiare i cali di pressione denunciati dal gestore idrico Ausino.
Di fronte alle prime proteste, l’Amministrazione ha pubblicato il 23 luglio una seconda ordinanza (la n. 219) che consente al Comune di continuare a bagnare il verde pubblico «ove possibile, attraverso l’utilizzo di riserve idriche provenienti prevalentemente dai pozzi cittadini». Una precisazione che, però, non vale per i privati sprovvisti di un proprio pozzo.
A sollevare la questione è il capogruppo di Fratelli d’Italia, Italo Cirielli, che in una dura nota parla di «ambiguità e disparità applicative»: «Chi ha un pozzo può irrigare. Chi non ce l’ha, no. È questa la sostenibilità ambientale che vogliamo?» — domanda il consigliere, chiedendo una deroga che estenda agli utenti residenziali la stessa flessibilità riconosciuta al verde comunale e proponendo incentivi per la realizzazione di fonti alternative.
Cirielli ha formalizzato un nuovo interpello al sindaco, chiedendo di «riconoscere esplicitamente ai privati la possibilità di irrigare con acqua potabile quando non esistono alternative» e di istituire contributi per l’installazione di cisterne o micro‑impianti di raccolta pluviale.





