Cava de’ Tirreni, Italo Cirielli attacca il centrosinistra: “Non si risana un disavanzo svendendo la città”
«Non si risana un disavanzo svendendo la città», tuona Cirielli, denunciando che dei circa 18 milioni di euro recuperati su un disavanzo complessivo di oltre 59 milioni, ben 14 derivano dalla vendita di immobili comunali. «Non da riforme, non da risparmi, non da buona gestione: solo da alienazioni patrimoniali», precisa l’esponente di FdI
Duro affondo di Italo Giuseppe Cirielli, capogruppo di Fratelli d’Italia, contro l’amministrazione comunale guidata dal centrosinistra, all’indomani della presentazione del rendiconto di gestione 2024. Secondo Cirielli, il presunto risanamento finanziario del Comune è solo un’“illusione contabile”, realizzata a scapito del patrimonio pubblico.
«Non si risana un disavanzo svendendo la città», tuona Cirielli, denunciando che dei circa 18 milioni di euro recuperati su un disavanzo complessivo di oltre 59 milioni, ben 14 derivano dalla vendita di immobili comunali. «Non da riforme, non da risparmi, non da buona gestione: solo da alienazioni patrimoniali», precisa l’esponente di FdI.
Per Cirielli, si tratta di un’operazione una tantum, non replicabile, che mette a rischio il futuro della città: «Il patrimonio immobiliare è quasi esaurito. Restano 41 milioni di disavanzo e un parco immobiliare depauperato». Un risanamento apparente, dunque, che non affronta i veri nodi strutturali della macchina amministrativa.
Il consigliere accusa l’attuale amministrazione di non aver tagliato le spese superflue, né rilanciato i servizi o riformato le partecipate. «Ha solo venduto ciò che poteva, senza una strategia di sviluppo», afferma, aggiungendo che chi verrà dopo erediterà una città “più povera” e priva di risorse da valorizzare.
«È un maquillage contabile che lascia macerie sotto il tappeto», conclude Cirielli, promettendo che Fratelli d’Italia continuerà a proporre un’alternativa fondata su “responsabilità, sviluppo, efficienza e valorizzazione delle risorse comunali. Senza vendere il futuro per nascondere il passato».







