Cava de’ Tirreni, ieri sera si è tenuto l’atteso incontro dei partiti del centrodestra metelliano: restano le incomprensioni ma c’è volontà di dialogo e di unità

Si è tenuta nella serata di ieri l’incontro delle forze politiche del centrodestra. All’incontro ha preso parte anche una delegazione azzurra molto nutrita guidata dal commissario cittadino Enrico Polacco. Presenti ovviamente i rappresentanti di Fratelli d’Italia guidata da Luigi Napoli, di Noi Moderati con Bruno D’Elia, la Lega con Biagio Manzo ed infine l’UDC.

E proprio il commissario azzurro Polacco ha chiarito il senso dell’ultimo comunicato stampa, ribadendo la volontà di fare un percorso comune con il centrodestra e di voler concorrere alla condivisione delle scelte. All’orizzonte, senza mai menzionarlo apertamente, la candidatura a sindaco del consigliere comunale di Siamo Cavesi Raffaele Giordano. La situazione al riguardo rimane fluida ma non sembra ci sia neanche un’avversione netta da parte di qualcuno.

Non sono mancati momenti di tensione. E’ il caso della Lega che con Biagio Manzo ha chiesto a Forza Italia, in particolare, un percorso chiaro e trasparente in ragione del fatto della situazione contraddittoria degli azzurri che con un consigliere comunale eletto, Pasquale Senatore, sono all’opposizione, mentre i nuovi arrivati guidati da Barbuti restano in maggioranza. In altre parole, è stato chiesto agli azzurri di decidersi dove collocarsi politicamente.

Sul tema è intervenuto anche Bruno D’Elia, il quale si è chiesto e ha chiesto chi rappresenti davvero Forza Italia nella valle metelliana. Da qui si è accesso un forte dibattito che si è concluso con un rinvio dell’esame della situazione politica e delle successive scelte del centrodestra dopo le vacanze natalizie agli inizi del nuovo anno.

In conclusione, per quello che è trapelato dall’incontro, restano nel centrodestra incertezze e tensioni di uno schieramento politico che cerca di trovare le ragioni di stare insieme pur se permangono motivi di contrasto e di divisione.

Di positivo, comunque, c’è la volontà di confrontarsi. Il clima non è ancora di concordia, ma di sicuro non c’è rottura. Non è poco, al di là di comprensibili incomprensioni e diffidenze.