Cava de’ Tirreni, dopo l’incendio di oltre un mese fa finalmente riapre al pubblico il Castello di Sant’Adiutore… ma per quanto tempo?
L'appello che ci sentiamo di fare ai cittadini, avvisati all'ultimo momento, è di cogliere l'occasione e correre sul Castello per ammirarne la struttura originaria restaurata, così come la cappella ad esso annessa il cui altare fu fatto realizzare agli inizi del '900 dalla famiglia Di Maio
Finalmente, dopo oltre un mese di domande senza risposta da parte dei cavesi, riapre quest’oggi il Castello di Sant’Adiutore. Lo rende noto il Primo cittadino metelliano, Vincenzo Servalli attraverso un post pubblicato questa mattina su Facebook. Il messaggio, alla “frijenno magnanno”, rende noto che la fortificazione sarà aperta quest’oggi dalle 16:30 alle 20:00.
L’appello che ci sentiamo di fare ai cittadini, avvisati all’ultimo momento, è di cogliere l’occasione e correre sul Castello per ammirarne la struttura originaria restaurata, così come la cappella ad esso annessa il cui altare fu fatto realizzare agli inizi del ‘900 dalla famiglia Di Maio che anche oggi ha contribuito, con un generoso contributo, a riportarla all’antico splendore, poiché non ci sembra peregrino supporre che anche questa volta, l’ennesima (ma ci auguriamo di sbagliarci) si potrebbe trattare della solita apertura a singhiozzo a cui siamo ormai abituati e rassegnati.
Come tutti i cavesi ben ricordano, lo scorso 28 giugno prese fuoco la collina simbolo della città che ospita il Castello di Sant’Adiutore, a tutti nota come Monte Castello. A oltre un mese di distanza ancora non si sa nulla sulle responsabilità di quell’incendio e se siano state fatte indagini in merito.
L’episodio avvenne al termine dei festeggiamenti in onore del Santissimo Sacramento. A seguito dell’accensione dei fuochi pirotecnici nei pressi del Castello di Sant’Adiutore, si sviluppò un incendio di vaste proporzioni sul versante sud della collina. Il fatto scosse e indignò fortemente i cavesi che da sempre sono strettamente legati alle tradizioni religiose, storiche e folcloristiche che si intrecciano con quel luogo. Occorsero più di venti ore per domare completamente l’incendio, complici le avverse condizioni meteo a causa di forti raffiche di vento provenienti da nord.
Nel corso di un Consiglio comunale che si tenne il giorno successivo, il sindaco Vincenzo Servalli affermò che sarebbero state effettuate tutte le indagini del caso e la cittadinanza sarebbe stata adeguatamente informata. Ad oggi non si hanno notizie.
Impossibile prevedere cosa accadrà in futuro. Speriamo soltanto che il maniero non faccia la stessa miserrima fine di Villa Rende, prima inaugurata con tanto di brindisi e oggi divenuta una selva incolta.







