La celebrazione dei 160 anni del Comitato Cittadino di Carità, svoltasi il 6 dicembre 2025 nell’aula consiliare del Comune di Cava de’ Tirreni dedicata al generale Sabato Martelli Castaldi, ha rappresentato un momento di forte intensità civica e culturale.
Il Comitato, erede dell’antichissima tradizione confraternale che nel corso dei secoli ha fondato ospedale, chiese e conventi legati alla devozione dell’Olmo, ha vissuto una mattinata di riflessione sulla propria storia e sul proprio ruolo nella comunità cavese. Autorità civili ed ecclesiastiche dei territori storicamente uniti alla città hanno portato il loro saluto, mentre l’Arcivescovo Orazio Soricelli e le studiose Lucia Avigliano e Beatrice Sparano sono stati insigniti del titolo di Comiti Onorari. Gli interventi dei relatori hanno ripercorso la lunga vicenda del sodalizio, dalle origini medievali alla fondazione dell’ospedale nel 1427, dalla posa della prima pietra della chiesa del 1482 con il passaggio di San Francesco di Paola fino ai secoli successivi, segnati da continuità di servizio, carità e impegno civico.
Nel corso dell’incontro, il Governatore Capo Paolo Gravagnuolo ha ricordato la necessità di tutelare il patrimonio storico-artistico dell’Ente, richiedendo la restituzione di opere e arredi trasferiti negli anni a Salerno ma appartenenti all’identità del Comitato e dell’intera cittadinanza cavese. L’appello ha restituito valore al filo ininterrotto di solidarietà che lega il Comitato alla città da oltre quattro secoli, sin dal 1595, anno della fondazione dell’ospedale che ancora oggi porta il titolo della SS. Maria Incoronata dell’Olmo.
La storia del Comitato trova una svolta fondamentale nel 1865, quando, con regio decreto di Vittorio Emanuele II, viene eretto in Ente Morale con l’attuale denominazione, assumendo la responsabilità del mantenimento dell’Ospedale e incorporando i beni delle confraternite soppresse. Nel 1930, con un nuovo regio decreto, l’istituzione viene divisa in due enti distinti: il Comitato e l’Ospedale civile, pur mantenendo per decenni un legame amministrativo stretto. Con la riforma sanitaria del 1978, la separazione diventa definitiva; nel 2012, in ottemperanza alla normativa vigente, il Comitato si trasforma in fondazione di diritto privato. Nonostante i cambiamenti giuridici, la sua funzione culturale, sociale e identitaria rimane quella di sempre: custodire la memoria civica, il patrimonio spirituale e l’eredità dei tanti cittadini illustri che ne hanno fatto parte, sepolti nella monumentale cappella cimiteriale dell’Ente.
Elemento fondante del Comitato è ancora oggi la selezione accurata dei propri membri. L’ingresso di un nuovo Comite avviene infatti solo su richiesta sottoposta al vaglio del Governo, composto da cinque membri, che esprime una prima valutazione sull’idoneità del candidato. La proposta passa poi all’Assemblea generale, chiamata a pronunciarsi con voto. Solo dopo l’approvazione assembleare si procede alla comunicazione formale dell’ammissione e alla solenne cerimonia di investitura, che sancisce l’ingresso ufficiale nel sodalizio. Questa procedura, rigorosa e rispettosa della tradizione, testimonia la volontà del Comitato di preservare continuità, dignità e coerenza con la propria missione secolare.
A distanza di sedici decenni dalla sua istituzione moderna e di molti più secoli dalle sue radici confraternali, il Comitato Cittadino di Carità continua a rappresentare un punto fermo nella storia di Cava de’ Tirreni: un luogo di identità, memoria e servizio, capace di rinnovarsi senza mai tradire la propria origine.