Cava de’ Tirreni, bandiere a brandelli davanti alla sede ASL: la denuncia di un cittadino
Secondo quanto riportato nella missiva, i vessilli issati sul balcone della villa Coppola-Lentini – sede degli uffici ASL – verserebbero da mesi in condizioni pessime, ridotti a “brandelli di stoffa simili a stracci”. Una situazione documentata anche da due fotografie: la prima scattata il 20 aprile, la seconda oltre quattro mesi dopo, ieri 1° settembre, che testimoniano l’assoluta mancanza di interventi di sostituzione
Una segnalazione inviata direttamente al Presidente del Consiglio, al Presidente della Regione Campania e ai vertici dell’ASL di Salerno riporta l’attenzione sul tema del decoro istituzionale. Protagonista della vicenda è Angelo Cavaliere, residente in via Guerritore a Cava de’ Tirreni, che con una lettera inviata stamani denuncia lo stato indecoroso delle bandiere italiana ed europea esposte presso la sede del Distretto Sanitario locale.
Secondo quanto riportato nella missiva, i vessilli issati sul balcone della villa Coppola-Lentini – sede degli uffici ASL – verserebbero da mesi in condizioni pessime, ridotti a “brandelli di stoffa simili a stracci”. Una situazione documentata anche da due fotografie: la prima scattata il 20 aprile, la seconda oltre quattro mesi dopo, ieri 1° settembre, che testimoniano l’assoluta mancanza di interventi di sostituzione.
Cavaliere, pur dichiarandosi lontano da toni retorici, sottolinea il valore civico e simbolico della bandiera, richiamando implicitamente il dettato dell’articolo 292 del Codice Penale, che punisce fino a due anni di reclusione chi imbratta o deteriora i simboli della Repubblica. Ma più che la questione giuridica, il cittadino mette in luce il significato etico e civile della vicenda: “Quelle bandiere rappresentano lo Stato e l’Europa – scrive – e vederle ridotte in quello stato significa trasmettere incuria, sciatteria e indifferenza da parte di chi gestisce un servizio pubblico essenziale come quello sanitario”.
Il gesto, spiega, non vuole essere un attacco polemico né una sterile lamentela burocratica, bensì un richiamo al senso del decoro istituzionale: “Non è questione di cavilli o competenze – conclude – ma di rispetto verso i cittadini e verso i simboli che ci rappresentano tutti”.
La segnalazione è stata indirizzata non solo ai vertici sanitari locali, ma anche alle massime istituzioni nazionali e regionali. Resta ora da capire se e in che tempi seguiranno riscontri concreti: un intervento tempestivo di sostituzione dei vessilli sarebbe non solo un atto dovuto, ma anche un gesto di attenzione verso la comunità, che nei simboli dello Stato vede rappresentati unità e dignità collettiva.







