Cava de’ Tirreni, affondo politico contro i Cinque Stelle
Il duro attacco dell’avvocato Senatore: «Ormai parte integrante della casta». Il comunicato, chiuso con toni fortemente polemici, non ha risparmiato strali verso Fratelli d'Italia e Cirielli
Si alza il livello dello scontro politico in Campania. Nel mirino, questa volta, il Movimento Cinque Stelle, accusato di aver smarrito la propria identità originaria e di essersi trasformato in ciò che un tempo combatteva: la “casta” dei privilegi.
A lanciare l’affondo è l’avvocato Alfonso Senatore, esponente di Meridione Nazionale Avanti per la Nuova Cava, che in un documento diffuso ieri ha parlato di “rovinosa e irrefrenabile discesa” dei grillini, puntando il dito contro quella che definisce «un’alleanza scellerata tra De Luca, Fico, Conte e Schlein». Secondo Senatore, i Cinque Stelle avrebbero perso la loro autonomia politica, tanto da doversi “cancellare” ed entrare organicamente nel Partito Democratico, accusato a sua volta di aver smarrito la sua natura originaria.
Il testo diffuso non risparmia espressioni dure: paragoni con la decadenza dell’Impero Romano, riferimenti a “nomenclature ereditarie” e alla gestione familistica del potere. «Una casta monarchica senza corona» – scrive Senatore – «che vive di privilegi mentre i cittadini restano esclusi».
Il comunicato, chiuso con toni fortemente polemici, che non ha risparmiato strali verso Fratelli d’Italia e Cirielli, ha suscitato reazioni contrastanti negli ambienti politici locali. Se da un lato si registra l’ennesimo segnale di una campagna politica sempre più aspra, dall’altro resta l’incognita sugli sviluppi: il Movimento Cinque Stelle, in Campania come a livello nazionale, continua a essere al centro di critiche per le sue scelte strategiche e per le alleanze siglate negli ultimi mesi.







