Campania, Fratelli d’Italia attacca De Luca e Fico: “Regione usata come bancomat elettorale”
Il senatore Antonio Iannone, commissario regionale di FdI, parla di “ultimi giorni di Pompei in Regione Campania”, denunciando “finanziamenti e bonus elargiti in piena campagna elettorale” a vantaggio dei candidati del centrosinistra
Si accende il confronto politico in Campania in vista delle elezioni regionali. Fratelli d’Italia accusa la giunta guidata da Vincenzo De Luca di utilizzare la Regione come “bancomat elettorale” e di aver fallito nella gestione della sanità.
Il senatore Antonio Iannone, commissario regionale di FdI, parla di “ultimi giorni di Pompei in Regione Campania”, denunciando “finanziamenti e bonus elargiti in piena campagna elettorale” a vantaggio dei candidati del centrosinistra. Secondo Iannone, l’amministrazione avrebbe trascorso “anni di nulla cosmico” tra discussioni sul terzo mandato e inchieste giudiziarie, mentre oggi “Reddito di cittadinanza e reddito di clientela marciano a braccetto”.
Sulla stessa linea la deputata Imma Vietri, che replica alle dichiarazioni di De Luca accusando il presidente di aver “trasformato il sistema sanitario regionale in un’emergenza quotidiana”. Vietri sostiene che la Campania “resta tra le ultime regioni nei Livelli Essenziali di Assistenza”, con “liste d’attesa interminabili e ospedali al collasso”. La parlamentare critica anche Roberto Fico, candidato del centrosinistra, per il silenzio sulla sanità campana: “Da critico di De Luca è diventato suo alleato politico”.
Anche il senatore Domenico Matera parla di “fine di un lungo ciclo politico”, accusando De Luca di lasciare “solo macerie” dopo dieci anni di governo. Matera definisce “paradossale” che il presidente uscente parli di liste d’attesa, citando i dati Gimbe secondo cui “il 90% dei pazienti resta in attesa anche per 120 giorni”.
Per i rappresentanti di Fratelli d’Italia, l’intesa tra De Luca e Fico rappresenta “un patto di sopravvivenza” e non un progetto politico per la Regione. Tutti i dirigenti del partito convergono sul nome di Edmondo Cirielli come candidato in grado, a loro dire, di “voltare pagina” e porre fine a “una stagione di clientelismo e inefficienza”.







