scritto da Redazione Ulisseonline - 29 Ottobre 2025 18:52

Atrani, il Consiglio comunale sospende la delibera sull’Azienda consortile Cava–Costa d’Amalfi: “Troppe criticità, servono chiarimenti”

Il sindaco Siravo in Consiglio comunale: “L’Azienda consortile va costruita su basi solide, non su atti difformi e incoerenti”

Il Consiglio comunale di Atrani, riunito ieri 28 ottobre sotto la presidenza del sindaco Michele Siravo, ha approvato all’unanimità la delibera n. 42 con cui prende atto del parere della Corte dei Conti Campania n. 224/2025 e delle note della Regione Campania riguardanti l’Azienda Speciale Consortile Cava–Costa d’Amalfi (ASCCCA), l’ente che dovrebbe gestire i servizi sociali dell’Ambito S2.

Con il provvedimento il Comune ha deciso di non approvare le modifiche statutarie dell’Azienda né di prendere atto delle discordanze emerse tra lo schema di atto costitutivo approvato dal Consiglio nel marzo 2024 e quello poi sottoscritto davanti al notaio dai sindaci dei Comuni aderenti. È stata inoltre sospesa per dodici mesi l’efficacia della precedente deliberazione comunale n. 4 del 12 marzo 2024, che aveva dato il via libera allo statuto e all’atto costitutivo dell’ASCCCA.

La decisione è stata assunta dopo che la Corte dei Conti e la Regione hanno evidenziato diverse criticità nella documentazione alla base della costituzione dell’azienda. Il parere dei magistrati contabili sottolinea che le delibere dei Consigli comunali devono essere accompagnate da un’adeguata documentazione tecnico-finanziaria capace di dimostrare l’equilibrio economico e la sostenibilità della nuova forma di gestione dei servizi. Secondo la Corte, nel “Piano di sostenibilità per la gestione associata del Piano sociale di zona” mancano elementi fondamentali, come i costi delle figure obbligatorie (Direttore generale e Revisore dei conti), il dettaglio del fondo di dotazione e la quantificazione dei rapporti economici che passeranno dal Piano di zona all’Azienda.

Proprio il fondo di dotazione costituisce uno dei punti più controversi: l’atto costitutivo firmato davanti al notaio lo fissa a 619.962 euro (pari a 7 euro per abitante), mentre la versione modificata dello statuto lo riduce drasticamente a 26.569 euro, ossia 30 centesimi per abitante. Per la Corte dei Conti un taglio di tale entità richiede “una prudente valutazione e un parere tecnico-finanziario” che non risulta agli atti.

Un’ulteriore incongruenza riguarda la figura del Direttore generale: nella versione approvata dal Comune di Atrani si prevede la selezione nel rispetto della normativa regionale, mentre nel nuovo testo modificato si fa riferimento alla normativa “nazionale”, eliminando il vincolo dell’iscrizione all’Albo regionale. La Regione Campania ha chiarito che tale iscrizione è invece condizione necessaria per la nomina, e la sua assenza può comportare sanzioni.

Alla luce di queste osservazioni, il Consiglio comunale ha deliberato di non approvare le modifiche e di rinviare ogni decisione, trasmettendo la delibera e i suoi allegati ai Comuni dell’Ambito S2 per favorire ulteriori verifiche e correzioni conformi al parere della Corte dei Conti e alle note regionali.

Il provvedimento, dichiarato immediatamente eseguibile, sospende dunque ogni efficacia della precedente adesione di Atrani all’Azienda consortile per un periodo di un anno, “in ragione della particolare complessità della materia”, lasciando al sindaco il mandato di promuovere nuovi approfondimenti e coordinarsi con gli altri enti dell’Ambito socio-sanitario.

Durante la seduta del Consiglio comunale di Atrani del 28 ottobre, il sindaco Michele Siravo ha tenuto un intervento articolato e preciso sul tema dell’Azienda Speciale Consortile Cava–Costa d’Amalfi (ASCCCA), l’ente destinato a gestire i servizi sociali dell’Ambito S2. Un intervento che, per chiarezza e approfondimento, ha segnato uno dei passaggi più significativi del dibattito pubblico sulla tormentata costituzione dell’Azienda, al centro da mesi di rilievi, pareri e contrasti tra gli enti coinvolti.

Siravo ha ricostruito l’intera vicenda, ricordando come nel marzo 2024 il Consiglio comunale di Atrani avesse approvato lo schema di atto costitutivo e di statuto dell’Azienda, insieme al “Piano di sostenibilità” trasmesso dal Comune capofila Cava de’ Tirreni. Tuttavia, ha spiegato il sindaco, il testo poi firmato davanti al notaio dai sindaci dell’Ambito è risultato difforme rispetto a quello approvato dai Consigli comunali, presentando variazioni sostanziali e modifiche statutarie mai deliberate. “Si tratta – ha affermato – di una divergenza formale ma anche sostanziale, che mina alla base la validità dell’intero processo costitutivo e rischia di generare conseguenze giuridiche e contabili rilevanti”.

Il Sindaco ha poi sottolineato che, a fronte di tali incongruenze, Atrani non ha mai espresso il proprio assenso alle modifiche statutarie proposte e che la scelta dell’amministrazione è stata quella di agire con prudenza, chiedendo chiarimenti alla Regione Campania e alla Corte dei Conti. Da queste interlocuzioni, ha ricordato Siravo, sono emersi rilievi importanti. La Corte dei Conti Campania, con il parere n. 224/2025, ha infatti indicato la necessità che le delibere istitutive dell’Azienda siano corredate da un’adeguata documentazione tecnico-finanziaria, capace di attestare la sostenibilità economica della gestione consortile, la conformità ai principi contabili e il rispetto dell’equilibrio di bilancio. “Questa documentazione – ha osservato – non risulta completa né sufficiente: mancano i dati sul fondo di dotazione, sui costi del Direttore generale e del Revisore dei conti, e non è chiaro l’impatto finanziario dell’operazione sui bilanci dei Comuni partecipanti”.

Uno dei punti più critici, ha proseguito il sindaco, riguarda il fondo di dotazione dell’Azienda, elemento costitutivo essenziale secondo la Corte dei Conti. “L’atto firmato davanti al notaio – ha spiegato – prevede un fondo di 619.962 euro, mentre la versione modificata dello statuto lo riduce a soli 26.569 euro. Una differenza abissale, che non può essere liquidata con leggerezza. Si tratta di un taglio del 95%, senza motivazioni tecniche né garanzie di sostenibilità”. Siravo ha richiamato il parere dei giudici contabili, secondo cui un’eventuale riduzione del fondo deve essere preceduta da un’attenta valutazione e da un parere tecnico-finanziario. “Nulla di tutto ciò è stato prodotto”, ha aggiunto.

Altro nodo sollevato dal primo cittadino è quello della nomina del Direttore generale, per la quale la normativa regionale impone l’iscrizione in un apposito albo della Regione Campania. “Ebbene – ha denunciato Siravo – nelle modifiche statutarie si è sostituita la parola ‘regionale’ con ‘nazionale’, introducendo un riferimento generico alla dirigenza pubblica che contrasta con la disciplina regionale e rischia di rendere nulla la selezione stessa”.

Da queste premesse, il sindaco ha illustrato le motivazioni della proposta di delibera poi approvata all’unanimità dal Consiglio comunale: non approvare le modifiche statutarie e sospendere per un anno l’efficacia della precedente delibera di adesione all’Azienda, in attesa di nuovi approfondimenti e di un riallineamento dell’intero procedimento ai rilievi della Corte dei Conti e alle direttive della Regione. “La nostra posizione – ha dichiarato – non è di contrapposizione, ma di responsabilità. Non possiamo partecipare alla costituzione di un ente che nasce con atti discordanti e privo delle necessarie basi economico-finanziarie. È dovere di un’amministrazione garantire la correttezza e la trasparenza dei procedimenti, soprattutto quando sono in gioco i servizi sociali dei cittadini”.

Siravo ha concluso auspicando che “tutti i Comuni dell’Ambito, insieme al Comune capofila, vogliano affrontare in modo costruttivo questa fase, adottando le verifiche e i correttivi indispensabili per dare all’Azienda una struttura solida, legittima e sostenibile”.

Il Consiglio comunale ha quindi approvato la linea del sindaco, votando all’unanimità la sospensione della precedente delibera e conferendo al primo cittadino il mandato di trasmettere l’atto ai Comuni dell’Ambito S2 per la riapertura dell’istruttoria.

clicca qui per ascoltare il video messaggio del sindaco di Atrani

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