Scandalo europeo, fermati Mogherini e Sannino
La Procura europea indaga su presunte irregolarità nell’assegnazione di fondi UE al Collegio d’Europa di Bruges. Coinvolti l’ex Alta rappresentante Federica Mogherini e l’ex segretario generale del Seae Stefano Sannino, fermati e interrogati dalla magistratura belga
Terremoto giudiziario a Bruxelles. La Procura europea ha posto in stato di fermo Federica Mogherini, rettrice del Collegio d’Europa ed ex Alta rappresentante UE per la politica estera, e Stefano Sannino, già segretario generale del Servizio europeo per l’azione esterna. Al centro delle indagini un programma di formazione da 990 mila euro finanziato dall’Unione e assegnato al Collegio di Bruges. Le ipotesi di reato includono turbativa d’asta, frode in appalti pubblici, corruzione e conflitto di interessi. La magistratura belga ha ottenuto la rimozione dell’immunità diplomatica per procedere. Perquisizioni sono state eseguite negli uffici del Seae e del Collegio. Le reazioni politiche oscillano tra cautela e dure critiche. Tajani invita alla prudenza, la Lega parla di discredito sull’istituzione, mentre Bersani denuncia strumentalizzazioni da parte di Mosca e Budapest. Lo scandalo arriva in un momento delicato per l’UE, con il Belgio sotto i riflettori per la sua opposizione al prestito all’Ucraina basato sugli asset russi congelati. Indubbiamente la vicenda è spiacevole sotto tutti i punti di vista. L’auspicio è che l’indagine arrivi presto ad una conclusione. Insomma, che il clamore di oggi trovi al più presto fondamento e ragione in un’accusa consistente o, al contrario, sia fatta chiarezza discolpando Mogherini e Sannino.





