Pier Silvio Berlusconi liquida Matteo Renzi
Il problema di Renzi, però, non è affatto Pier Silvio Berlusconi, bensì proprio l'aver perso credibilità e peso politico
Pier Silvio Berlusconi presentando ieri i palinsesti autunnali di Mediaset ha parlato anche di politica. Entrando a gamba tesa su Tajani e Renzi. Elogiando invece la Meloni. E non escludendo in futuro di scendere in campo. C’è una ragione a questa sua uscita? Di sicuro sì. Indubbiamente è il frutto di una strategia. Non sappiamo dove voglia, anzi, dove vogliano andare a parare i Berlusconi, ma di sicuro avranno un obiettivo. Di certo Pier Silvio non parla a vanvera. Non sarà travolgente come il papà Silvio. Forse non è neanche una cima. Tuttavia, non sembra affatto uno sprovveduto, un ingenuo. Mirato, ad esempio, il modo in cui ha liquidato Matteo Renzi, il politico prediletto di papà Silvio. «Non ha più mordente. Lo ritengo bravo e intelligente ma ha perso credibilità e peso politico». Giudizio sferzante ma più che calzante, che ha fatto infuriare Renzi. Il fiorentino si è talmente imbestialito che ha annunciato di interrompere la collaborazione con la berlusconiana Mondadori, che ha pubblicato gli ultimi suoi libri libri. Una piccineria, quella di Renzi, ma ci sta. D’altronde, la verità fa male. Il problema di Renzi, però, non è affatto Pier Silvio Berlusconi, bensì proprio l’aver perso credibilità e peso politico. In pratica, siamo prossimi al de profundis di quello che fu il ragazzo più intelligente della politica italiana in questi ultimi venti anni.




