scritto da Pasquale Petrillo - 24 Luglio 2025 08:59

L’ergastolo per il femminicidio

Il Parlamento sta indubbiamente dando un segnale importante nel contrasto alla violenza sulle donne, ormai diventata una drammatica piaga sociale. E' scontato però che il fenomeno è molto complesso e va affrontato su molti altri punti di vista

foto Giovanni Armenante

«Chiunque cagiona la morte di una donna, quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o è conseguenza del rifiuto della stessa di stabilire o mantenere una relazione affettiva ovvero di subire una condizione di soggezione o comunque una limitazione delle sue libertà individuali, imposta o pretesa in ragione della sua condizione di donna, è punito con l’ergastolo». E’ questa la definizione del reato di femminicidio nel disegno di legge approvato ieri all’unanimità al Senato. Ora toccherà alla Camera la definitiva approvazione. La nuova norma prevede che il femminicidio diventi un reato a sé stante, per il quale è previsto l’ergastolo. Con le nuove norme sono previste aggravanti e aumenti di pena anche per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn. Il Parlamento sta indubbiamente dando un segnale importante nel contrasto alla violenza sulle donne, ormai diventata una drammatica piaga sociale. E’ scontato però che il fenomeno è molto complesso e va affrontato su molti altri punti di vista. A cominciare dall’educazione di base e dalla formazione. Il problema, inutile negarlo, è innanzi tutto culturale: sono fin troppo diffuse molte forme di discriminazione e violazione dei diritti umani che scaturiscono dal considerare come “naturali” le differenze di genere. Non a caso, nella nostra società trova ancora difficoltà la piena affermazione dei diritti delle donne. A cominciare dal lavoro. In conclusione, ben vengano norme più severe, ma non sarà la sola minaccia dell’ergastolo a cancellare o quantomeno ridurre drasticamente i casi di femminicidio. L’impegno dovrà essere quotidiano e a 360 gradi. Partendo dalle famiglie e dalla scuola. Dall’educazione che sapremo dare ai nostri figli. E’ un cammino lungo, ma inevitabile e necessario.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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