Le gite della ministra Roccella
La persecuzione degli ebrei perpetrata dal nazifascismo è un terribile e tragico dato storico, rappresentando in assoluto la pagina più buia dell'umanità
E’ polemica per le parole della ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, pronunciate ieri durante un convegno. Roccella ha affermato che le gite scolastiche ad Auschwitz sarebbero state «incoraggiate e valorizzate» per presentare l’antisemitismo come un fenomeno del passato legato al fascismo. Le sue dichiarazioni hanno provocato immediate critiche dalle opposizioni e dal mondo ebraico. La senatrice a vita Liliana Segre ha espresso sconcerto, ricordando che quei viaggi non sono “gite”, ma esperienze fondamentali per trasmettere la memoria della Shoah. Segre ha sottolineato che la conoscenza della storia è essenziale per formare le nuove generazioni e che «la memoria della verità fa male solo a chi ha scheletri negli armadi». C’è poco da aggiungere. Certo, l’antisemitismo non è un esclusiva del fascismo. Basti pensare ai pogrom russi o l’antisemitismo staliniano nell’Unione Sovietica. Tuttavia, la persecuzione degli ebrei perpetrata dal nazifascismo è un terribile e tragico dato storico, rappresentando in assoluto la pagina più buia dell’umanità. E’ altrettanto certo che l’antisemitismo è una mostruosità che ancora avvelena il mondo, compreso quello occidentale. Detto questo, un ministro del governo italiano dovrebbe prestare molta più attenzione alle parole che pronuncia, soprattutto su un tema così delicato e scivoloso.





