L’assurda strage di Castel d’Azzano
E' costata la vita a tre carabinieri durante un’operazione di sgombero ad alto rischio. Maria Luisa Ramponi, con i fratelli Franco e Dino, ha provocato un’esplosione nel casolare dove vivevano isolati e senza servizi, opponendosi con violenza all’intervento delle forze dell’ordine
Al cospetto di talune notizie si resta senza parole. Una di queste è la strage di Castel d’Azzano (Verona) avvenuta ieri. E’ costata la vita a tre carabinieri durante un’operazione di sgombero ad alto rischio. Maria Luisa Ramponi, con i fratelli Franco e Dino, ha provocato un’esplosione nel casolare dove vivevano isolati e senza servizi, opponendosi con violenza all’intervento delle forze dell’ordine. L’operazione, pianificata per rimuovere molotov individuate sul tetto, è degenerata quando Maria Luisa ha aperto bombole di gas e lanciato una molotov. L’esplosione ha fatto collassare l’edificio, uccidendo i militari e ferendo gravemente altri operatori. La famiglia Ramponi era da anni in conflitto con lo Stato per debiti, mutui contestati e lo sfratto dell’abitazione. Indubbiamente erano persone disturbate mentalmente. Compiere un simile gesto può essere solo frutto di una evidente follia. Intanto, tre carabinieri sono deceduti, mentre altri due sono feriti gravemente e ricoverati in terapia intensiva. Una strage assurda. Non resta che il dolore per chi ha perso la vita e la vicinanza ai loro familiari.





