Attacco alla cucina italiana
Il critico britannico Giles Coren attacca il riconoscimento Unesco alla cucina italiana, accusandola di essere un mito costruito più dal turismo che dalla realtà gastronomica
Sul Times, Giles Coren definisce il riconoscimento Unesco alla cucina italiana “servile e irritante”, sostenendo che la sua supremazia sia una finzione alimentata dalla borghesia anglosassone innamorata di un’Italia idealizzata. Più che criticare i piatti, Coren prende di mira l’immaginario romantico del cibo italiano, fatto di autenticità presunta e nostalgia rurale. Il suo articolo procede per invettive e sarcasmo, liquidando ristoranti, chef celebri come Massimo Bottura e l’esperienza gastronomica italiana in generale. La polemica degenera spesso nell’insulto e nell’imprecisione, sacrificando l’argomentazione alla provocazione. Nel finale, Coren ribalta il discorso in chiave ironica, autocelebrando la cucina britannica come vera candidata al riconoscimento Unesco. L’attacco, più che una critica strutturata, appare come un esercizio di stile polemico che conferma la centralità culturale del cibo in Italia. Beh, che dire: nella vita bisogna saper perdere. Ammesso che apprezzare e godere dei piaceri della cucina italiana, e mediterranea in generale, sia un perdita e non un privilegio. Peccato che a sconfessare Coren siano proprio i suoi connazionali che, soprattutto ma non solo nei ristoranti del nostro Paese, si godono i piatti e il cibo italiano leccandosi i baffi e le dita. Non per snobismo o nazionalismo culinario, noi italiani, con tutto il rispetto, non facciamo altrettanto con le pietanze della cucina inglese. Ci sarà pure una ragione.





