La crisi della Francia
Il fatto è che ora la Francia è davvero all'angolo. Lo è di certo il presidente Macron, ma chiunque gli succederà dovrà innanzi tutto far quadrare i bilanci... altro che le chiacchiere tanto della destra quanto della sinistra francese
Crisi politica in Francia: l’Assemblea nazionale ha sfiduciato il premier François Bayrou, bocciando la manovra di bilancio da 44 miliardi di tagli. Dopo meno di nove mesi, il governo cade e Bayrou presenterà domani le dimissioni all’Eliseo. Ora la palla passa a Emmanuel Macron, chiamato a scegliere tra la nomina di un nuovo primo ministro o la dissoluzione del Parlamento con elezioni anticipate, opzione che potrebbe però favorire Marine Le Pen, oggi in testa nei sondaggi. Sullo sfondo pesa il rischio di una nuova tempesta finanziaria legata al debito pubblico. La situazione è delicata, la Francia ora rischia il fallimento tanto economico-finanziario quanto politico. La verità è che i francesi finora non hanno voluto intraprendere la strada dei sacrifici, dell’austerità, delle ricette draconiane per mettere a posto il bilancio. Noi italiani lo abbiamo fatto in questi ultimi 15 anni, a cominciare dalle misure durissime imposte dal governo Monti. Dopo anni di sacrifici, ora si vedono i benefici. I francesi sono molto più propensi alla rivolta sociale, alle proteste. Il fatto è che ora la Francia è davvero all’angolo. Lo è di certo il presidente Macron, ma chiunque gli succederà dovrà innanzi tutto far quadrare i bilanci… altro che le chiacchiere tanto della destra quanto della sinistra francese. Se qualcuno di loro riuscirà ad andare al governo sarà impossibile non chiedere ai francesi lacrime e sangue per risalire la china. Altro che grandeur…





