scritto da Pasquale Petrillo - 18 Luglio 2025 08:55

Il frullatore di Milano

Il rischio di questa inchiesta sull'urbanistica è che in molti, e forse la stessa Milano, andranno a finire nel tritacarne mediatico-giudiziario. Compresi, ovviamente, i fragili e i più deboli economicamente

foto Giovanni Armenante

«Sono convinta che un avviso di garanzia non porti in automatico alle dimissioni. Non cambio posizione in base al colore politico dell’indagato». E’ quanto ha dichiarato ieri la premier Giorgia Meloni sull’inchiesta che ha terremotato il Comune di Milano. Parole sagge oltre che doverose. La magistratura, in pratica, faccia il suo corso, mentre la politica decida in base alla sua capacità di governare e non per altro. Certo è che al Comune di Milano la situazione è davvero complicata. Sono 74 gli indagati, compreso anche il sindaco Sala, e sei richieste di arresto per l’inchiesta sull’urbanistica. Il rischio, adesso, come scrive oggi Venanzio Postiglione sul Corriere della Sera, è quello del frullatore. In altre parole, un pericoloso mix tra «legalità sacrosanta con le polemiche politiche di parte, scambiare il progresso con il malaffare». Al contrario, l’editorialista del Corriere suggerisce di avviare «una discussione vera, profonda, pacata… come tenere unite la crescita e l’inclusione sociale. Perché bisogna attrarre i migliori manager e allo stesso tempo occuparsi dei fragili e dei redditi più bassi». In fondo, questo è il vero compito della politica. E su questo, quali che siano gli esiti dell’inchiesta giudiziaria, che il sindaco Sala e la sua amministrazione vanno giudicati. Per ora, però, il rischio è che in molti, e forse la stessa Milano, andranno a finire nel tritacarne mediatico-giudiziario. Compresi, ovviamente, i fragili e i più deboli economicamente.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.