Garante Privacy, istituzioni in affanno
Opposizione e governo si fronteggiano sul caso Report: accuse di parzialità, richieste di dimissioni, difese incrociate
La sanzione inflitta dal Garante per la Protezione dei Dati a Report per la diffusione di un audio privato tra l’ex ministro Sangiuliano e la moglie ha aperto un fronte delicato. Il conduttore Sigfrido Ranucci accusa l’Autorità di aver agito per motivi politici, mostrando un video che ritrae Agostino Ghiglia, membro del Collegio, nella sede di Fratelli d’Italia. L’opposizione ha chiesto le dimissioni dell’intero Collegio, denunciando conflitti d’interesse e perdita di indipendenza. La premier Meloni ha respinto le accuse, ricordando che i membri furono nominati dal governo giallorosso. Tuttavia, anche il centrodestra ha preso le distanze. I membri del Collegio, tra cui Stanzione e Scorza, a suo tempo scelti rispettivamente da PD e Cinque Stelle, non sembrano intenzionati a lasciare. Ad ogni modo, di sicuro non è rispettoso della privacy mettere in onda un audio di una conversazione privata. In questo caso, quella tra l’allora ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie. La vicenda, comunque, solleva interrogativi sull’autonomia dell’Autorità e sulla coerenza delle forze politiche coinvolte. In questo contesto, un gesto di discontinuità potrebbe restituire credibilità alle istituzioni. In altre parole, dimettersi è un gesto di rispetto e di responsabilità istituzionale, al di là dei torti e delle ragioni.





