Draghi e l’Europa delle vongole
L'Unione europea deve cambiare passo e diventare una realtà federale, con una sola voce sui temi della difesa e della politica estera in particolare. Dobbiamo andare avanti verso l'integrazione politica e non tornare indietro verso gli stati nazionali del primo novecento
Mario Draghi, al Meeting di Rimini 2025, ha criticato l’irrilevanza geopolitica dell’UE, definendola “marginale e spettatrice”. Ha invitato a superare l’illusione del potere economico, rafforzare l’integrazione politica e ricorrere al debito comune per affrontare le sfide globali. Solo un’Europa unita può diventare protagonista. Possono sembrare cose ovvie e scontate. Anzi, come in modo critico ha sottolineato qualcuno, è un po’ come giocare la schedina del totocalcio il lunedì, a risultati noti. Ciò non toglie che sia la verità. L’Unione europea, purtroppo, si è distinta per le misure sui che i tappi che devono restare attaccati alle bottiglie di plastica o sulla taglia minima di pesca dei molluschi, come le vongole, piuttosto che per una politica estera e di difesa comune. In conclusione, l’Unione europea deve cambiare passo e diventare una realtà federale, con una sola voce sui temi della difesa e della politica estera in particolare. Dobbiamo andare avanti verso l’integrazione politica e non tornare indietro verso gli stati nazionali del primo novecento. Non sarà facile, ma non c’è altra strada se non vogliamo soccombere rispetto a Usa, Cina e Russia.





