Compromesso europeo sull’Ucraina
L’Unione europea ha trovato un accordo per finanziare l’Ucraina nel 2026 senza usare le riserve russe congelate, puntando su nuovo debito comune. La soluzione garantisce risorse immediate a Kiev, ma riduce l’effetto deterrente verso Mosca
Dopo un lungo stallo, è stata la Germania a fare un passo indietro accettando un debito comune europeo da 90 miliardi di euro per sostenere finanziariamente l’Ucraina. Italia e Francia, insieme al Belgio, hanno mantenuto la loro contrarietà all’uso diretto delle riserve russe congelate. I fondi saranno prestati a Kiev e dovranno essere rimborsati solo nel caso in cui la Russia accetti di pagare riparazioni di guerra, eventualità ritenuta improbabile. In caso contrario, il debito sarà coperto dal bilancio dell’Unione europea. La misura consente di evitare il collasso finanziario del governo ucraino già entro marzo, ma non garantisce una copertura pluriennale adeguata ai costi della guerra. Viene così meno l’obiettivo di inviare a Mosca un forte segnale di deterrenza sulla capacità di resistenza di lungo periodo dell’Ucraina. In conclusione, l’Unione europea dimostra ancora una volta la propria incapacità di prendere decisioni coraggiose e adeguate al momento storico. È paralizzata da burocrazia, divisioni interne e interessi nazionali divergenti. Ne risulta un’Europa timorosa e inaffidabile, poco attrezzata per affrontare le sfide geopolitiche attuali. Donald Trump è brutale nei toni, spesso rozzo e provocatorio, ma quando critica l’irrilevanza dell’Europa coglie un punto reale. Al di là dello stile, la sostanza delle sue parole non è lontana dalla verità sullo stato dell’Unione e sul rischio di un suo progressivo declino.





