scritto da Tina Contaldo - 01 Aprile 2025 07:16

Pagani, al teatro Locandina Otello e la sintesi dei numeri primi

Tra soliloqui e monologhi di un certo livello si è avuta una rivalsa dell’onestà e della bellezza e dell’indecente forma mentis umana che pochi avrebbero saputo interpretare meglio

L’altro ieri, 30 marzo, al Teatro Locandina di Pagani fondato nel 1973, è andato in scena Otello per chiudere la stagione teatrale direi non a discapito del sociale.

Tra soliloqui e monologhi di un certo livello si è avuta una rivalsa dell’onestà e della bellezza e dell’indecente forma mentis umana che pochi avrebbero saputo interpretare meglio.

Costumi garbati e preziosi e scenografia accattivante hanno catturato l’attenzione del pubblico tanto da farci calare profondamente in un sonno redentore e anche giovane e cordiale degli attori che hanno saputo proporci Shakespeare come pochi sanno fare. Allora Shakespespeare era donna diranno alcuni?

Shakespeare è donna oggi e il teatro ne è la conferma.

Saperi fermare e dare un tono alla sceneggiatura è cosa che pochi attori sanno fare. Un Iago di tale commisurazione è identificabile solo con la voce giusta e una Desdemona tanto candida è perversione di un mondo che sarà sempre tradito dal più forte. Un po’ di Platone e via. L’utile del più forte quale sia non è ancora apparso in prima pagina. Ma so che la società riverbererà una eco infallibile.

Laureata in Comunicazione Internazionale con una tesi su l’Antigone di Judith Butler, ha proseguito gli studi con un master in Europrogettazione e Internazionalizzazione delle imprese. Parla inglese, francese, greco e italiano e ha una forte passione per la scrittura che la caratterizza sin da bambina quando scriveva sceneggiature e racconti emozionanti e creativi. Fotografa e pittrice. Scrive poesie prendendo ispirazione dall’attualità soprattutto concentrandosi sul rapporto uomo/donna e sui fenomeni di migrazione volontaria o meno. Vive a Cava de' Tirreni ed è parte della Filellenica.

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