La morte che interroga!
Penso che tanto dolore possa suggerirci - al di là di ogni retorica - di educarci al discernimento
E’ di ieri la notizia della tragica scomparsa di una giovanissima nostra concittadina. Davanti a questo episodio, che merita silenzio, rispetto e preghiera, dobbiamo togliere i sandali delle nostre tante certezze.
Penso che tanto dolore possa suggerirci – al di là di ogni retorica – di educarci al discernimento, perché non si arrivi mai a combinare eventi che travolgono l’esistenza: non è vero che le cose devono andare sempre in una direzione, non è vero che non c’è speranza, non è vero che non c’è possibilità di redenzione: Nun è overo nun è sempe ‘o stesso, ogni juornë po’ cagnà’.
Per questo cambiamento noi più adulti siamo gli allenatori, offrendo valori grandi che diano un senso al vivere, alla fatica e complessità della vita che non fa sconti a nessuno.
Chiamati a custodire la bellezza del sorriso di chi ci sta accanto: questo renderà ancora un volta la nostra valle metelliana un luogo a misura d’uomo.







