Urne aperte in Campania: la sfida per il dopo-De Luca
Circa 5 milioni di campani sono chiamati al voto oggi e domani mattina per eleggere il nuovo Governatore e i 50 consiglieri regionali. La competizione è dominata dai big del Centrodestra e Centrosinistra, Edmondo Cirielli e Roberto Fico, ma l'incognita maggiore resta l'affluenza, prevista in calo. Si chiude formalmente il decennio di Vincenzo De Luca, la cui eredità politica è destinata a influenzare il risultato
La Campania al voto: caccia all’erede
A partire da oggi, domenica 23 novembre, e fino alle 15 di domani, lunedì, i seggi elettorali della Campania riaprono i battenti per un appuntamento cruciale: l’elezione del nuovo Presidente della Regione e del Consiglio Regionale, composto da 50 membri. L’importanza di questa tornata è duplice: segna un ricambio istituzionale dopo i due mandati (dieci anni) di Vincenzo De Luca e rappresenta un termometro fondamentale per gli equilibri delle coalizioni nazionali.
Circa 5 milioni di cittadini sono chiamati a esprimersi. La posta in gioco sono 50 seggi, la cui ripartizione vede un peso preponderante di Napoli e provincia (27 seggi), seguita da Salerno (9), Caserta (8), Avellino (4) e Benevento (2).
Il confronto tra i Big: Fico vs. Cirielli
La competizione per la presidenza si è polarizzata principalmente attorno ai due candidati espressione delle grandi coalizioni:
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Roberto Fico (Centrosinistra): Sostenuto da otto liste, Fico è il nome forte della coalizione che cerca di mantenere la Regione nell’orbita del centrosinistra. La sua candidatura vede l’alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, un’unione che, sebbene cruciale per il peso elettorale, ha dovuto affrontare dinamiche interne complesse.
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Edmondo Cirielli (Centrodestra): Anche il candidato del Centrodestra è supportato da otto liste e rappresenta il tentativo, da parte della coalizione di opposizione, di conquistare la Campania, regione storicamente contesa. Cirielli punta a mobilitare l’elettorato stanco della gestione uscente e a capitalizzare i venti favorevoli che spesso spirano per il centrodestra a livello nazionale.
Accanto ai due sfidanti principali, la scheda elettorale presenta altri quattro candidati indipendenti, ciascuno con una propria lista a sostegno: Nicola Campanile (Per – per le persone e la comunità), Giuliano Granato (Campania popolare), Carlo Arnese (Forza del popolo) e Stefano Bandecchi (Dimensione Bandecchi).
Il fattore De Luca e l’incognita affluenza
Queste elezioni segnano l’uscita di scena, almeno formale, dell’ex Governatore De Luca, che aveva vinto le scorse consultazioni con un plebiscitario quasi 70% dei voti.
La vera incognita di questa tornata è la partecipazione al voto. Cinque anni fa si recò alle urne il 55% dei campani. La sensazione diffusa, corroborata dagli analisti, è che questa volta sarà difficile superare la soglia del 50%.
Un’affluenza bassa potrebbe avvantaggiare le reti politiche più strutturate e mobilitate sul territorio, un elemento su cui l’ex Sindaco di Salerno ha costruito la sua decade al potere e che, pur fuori dalla contesa diretta, continuerà a esercitare una pesante influenza sul tessuto elettorale. Lo “scardinamento” di questa rete, come si legge nelle analisi, sarà la vera prova per il vincitore.
Il risultato non è solo un cambio di guardia, ma un banco di prova per il futuro assetto politico-amministrativo della Regione, che dovrà affrontare le sfide legate ai fondi europei, alla sanità e allo sviluppo infrastrutturale. L’attesa è ora tutta sui dati di affluenza di stasera e sullo spoglio che inizierà domani pomeriggio







